Non ci si poteva aspettare molto da un film giapponese (lentezza estrema e recitazione pressocchè inesistente), diciamo solo che il film si poteva risolvere in 10 minuti...idea carina ...TRAMA INUTILE!
Bisognerebbe stare più attenti qnd si commenta un film. Siete all'interno dello spazio del Premonition giapponese del 2003, non del suo pseudo-remake americano del 2007!
Ad ogni modo, precisato questo, tengo a puntualizzare che nessuno si è perso niente.
La pellicola si innesta all'interno del filone ormai classico del paranoide horror orientale, con tutti i sapori che da ciò gli derivano: ambientazioni buie, grigie, desolate; dialoghi scarni e spesso inconcludenti, momenti di atroce solitudine e disperazione che durano infinite inquadrature, nessi e concatenazioni non sempre chiarissime e troppo poco immediate.
Con ciò non è mia intenzione condannare il genere, e devo anzi ammettere di essere tra i primi a spezzare una lancia in favore di capolavori come The Ring, Kairo (Pulse)e Ju-On (The grudge), ma in questo caso siamo di fronte ad un prodotto di ben altra caratura.
La regia è lenta, abominevole, insostenibile. La fotografia non è puntuale (per quanto questo sia, forse, l'unico degli effetti ricercati e volutamente attuati) e gli effetti speciali sono convulsi, inseriti come casualmente nel dipanarsi della trama, assenti per lunghi tratti ed eccessivamente concentrati nel finale (ed oltretutto decisamente obsoleti e affatto supportati dalla colonna sonora e dal climax concitato che dovrebbe precederli e, quasi, annunciarli). Il ritmo è estenuante e, per come la vedo io, la stessa storia sarebbe potuta essere raccontata con maggior efficacia (con tanto di implemento di suspence, emotività e comprensione) in un cortometraggio di una mezz'oretta che, se non ne avesse migliorato l'originalità o la comprensibilità, avrebbe per lo meno evitato di logorare lo spettatore, mantenendone viva l'attenzione fino al termine.
Esaurite le opinioni tecniche, evito di addentrarmi ma tenterò solo di lambire l'intreccio vero e proprio, in cui troppoo spesso si perdono le redini di una vicenda che si trascina a tratti in assenza di sillogismo, quasi senza connessioni logiche, inserendo ambienti e personaggi destinati a rimanere, nella sostanza, non solo privi di ruolo e di funzionalità, ma anche di un'origine, sbucati dal nulla, come il ragazzo un tantinello sciupato dell'ospedale psichiatrico, o l'uomo "ingrigito" della casa nel bosco.
Tutte queste incongruità, unite alla recitazione pessima e finta dei protagonisti ed alla rabbia per l'ennesima gran bella trovata massacrata dall'ordinarietà del prodotto finale, declassano la pellicola ad un filmetto di serie C del quale non si sa intuire nemm il genere, quando nel crogiolo si annusano aromi di noir, di horror, di thriller psicologico, di dramma che poi si disperdono senza marchiarlo con un'impronta che ne rivendichi l'appartenenza. Propongo un 3 mirante a premiare esclusivamente il canovaccio d'origine e ad invitare qualcuno più capace a riprendere in mano questo materiale per sfornare un film realmente degno di essere considerato tale
sconsiglio vivamente a tutti coloro che vogliono accingrsi a guardare tale film. all'inizio sembra bello, ma il fianle lascia molto a desiserare. patetico.