Questo è un film da vedere almeno una volta nella vita.
Altamente spettacolare, con una trama noir molto avvincente (anche se non è Hitch), perfetto nella caratterizzazione dei personaggi (stupendo quello dell'attrice co-protagonista, una donna peraltro molto seducente), è stato il trampolino di lancio per quella donna stupenda che corrisponde al nome di Marilyn Monroe.
Quest'attrice, l'icona per eccellenza, è entrata nella leggenda anche per quel vestito rosso che indossa nella scena/party di fronte alle cascate.
Ma non si tratta, certamente, solo di bellezza.
A mio parere, la Monroe è stata una delle migliori attrici americane.
Già in questo film, praticamente il suo primo grande successo, si può osservare una bravura non da poco.
Affronta l'unico personaggio di "dark lady" della sua vita con una tenacità ed un'abilità espressiva che coinvolgono.
Riesce a fare affiorare una grande solitudine e un desiderio per una vita migliore nascoste sotto la patina della grande seduttrice.
Sa tratteggiare, molto bene, l'immagine di una donna coinvolta in un matrimonio sbagliato, indurita dalle esperienze e, allo stesso tempo, molto fragile e vittima delle circostanze.
Come è stata, in realtà, nella vita.
Marilyn ha sempre interpretato se stessa, vedendosi sotto angolazioni diverse.
Dotata di una bellezza e di una sensualità a dir poco stupefacente, è stata, proprio per questo, profondamente infelice.
Come è in questo film, premonitore del suo successo professionale e del suo grande insuccesso di donna.
Il suo bisogno d'amore l'ha uccisa. Come avviene in "Niagara".
La grande seduttrice vittima di se stessa, quindi.
In questo film, Marilyn incarna una moglie vittima di un marito che non riesce a capirla e, allo stesso tempo, la capisce troppo.
Joseph Cotten è perfetto nella figura di un marito profondamente infelice, innamorato della moglie ma molto duro di cuore.
Su tutto giganteggia l'altra protagonista: la città di Niagara, con le sue cascate magnifiche e violente nella loro grande bellezza.
Così come violenta è stata la vita per Marilyn.
Un inizio premonitore. E non, assolutamente, nel bene, ma nella forza della violenza.
E nella sua grande, grandissima, bellezza.
Molti chiaroscuri in questo film,quelli a cui il regista Hathaway ricorre spesso.Le persiane,le vetrate,anche nella scena clou dell'assassinio della Monroe c'è un gioco di chiaroscuri.
E' un regista che cura l'estetica Hathaway,la fotografia è curata,quasi patinata e un pò stucchevole.
Ho immaginato cosa avrebbe potuto essere questo film nelle mani di Hitchcock perchè,ad alcune ottime idee ve ne sono altre francamente purili.La "resurrezione" di Joseph Cotten doveva essere giocata meglio,il finale è un pò deludente,ma il film resta godibile.
Ottimo al solito Joseph Cotten,Monroe evanescente,molto meglio l'attrice co-protagonista (anche come avvenenza).