Quella sporca ultima meta del '74 l'ho fortemente amata, allora e ogni volta che mi riguardo il film. Intensa, coinvolgente, vera (almeno per chi football e prigioni li conosce solo nei film), con splendide caratterizzazioni e una recitazione vissuta. "L'altra" è un prodotto tipico del cinema di oggi probabilmente gradita da chi non ha conosciuto la prima e ultima meta. Non mi sento di definirla un ibrido come scrive Andrea D'Addio, definizione troppo gentile a mio avviso per qualcosa che non riesce a decollare nemmeno durante la partita. Una serie di spot dei momenti clou del primo film, recitati senza convinzione e collegati alla maniera dei film sui teenagers ai quali ci ha abituato la filmografia statunitense.
Sinceramente speravo di trovare qualcosa di più dignitoso pur considerando le difficoltà insite in un remake.
Almeno la magia mozzafiato di quegli "ultimi" 7 secondi.
L'ho visto un paio di volte e devo dire che è un buon film, è un remake di un ottimo film ma virato più alla commedia ed in effetti nel film ci sono trovate spassose come le cheerleader fatte da gay della prigione, ci sono omaccioni enormi abbastanza strambi e buoni tanto che non sembrano proprio criminali. Invece i secondini sembrano peggio dei carcerati. Insomma tutto fa presagire alla commedia ma piano piano traspare la voglia di riscatto dei prigionieri e come in "Fuga per la Vittoria" preferiscono vincere sul campo invece che seguire i loro piani personali. Proprio questo rende meno divertente la commedia ed alla fine le battute e tutto quello che dovrebbe far ridere potrebbe provocare anche un pò di disturbo sul tema serio del film. Comunque rimane un buon film da vedere.
Nel panorama dei remakes hollyvoodiani abbiamo visto di peggio.A parte, qualche scena poco credibile della serie
"vogliamoci bene" sui ripensamenti di coscienza del protagonista durante il match conclusivo, il resto viene
sdrammatizzato in modo da rendere il film meno pesante e patetico di come poteva essere l'originale. Tutto sommato un film da vedere, con tutte le componenti commerciali che appartengono esplicitamente ai film americani. Attualmente molto meglio dei film che girano nelle sale in questo periodo, il riferimento d'obbligo va a uno smarrito Steven Spielberg.
un film spettacolare, specialmente per gli amanti
del genere,ma anche per i non pratici, divertente
e con molta azione.Certamente non è un film
impegnato,ma di sicuro da non perdere.
Nicola calamai 11 maggio 1972, 33 anni, Firenze (FI).