"zorro", film di duccio tessari del 1975 è il miglior film italiano basato sulle avventure del giustiziere in nero, che combatte a fil di spada soprusi ed ingiustizie. il francese alain delon presta la sua faccia all'eroe spagnolo e lo fa molto bene alla sua maniera. la storia si trasferisce da los angeles a nueva aragona, diego de la vega (alain delon senza i tipici baffi di zorro), spadaccino e ricco avventuriero, si finge un governatore impaurito per vendicare un amico, ucciso a tradimento dai sicari dell'ennesimo militare cattivo e diventa zorro per difendere i più deboli. anche se gli intrighi si svolgono all'interno del palazzo del governatore, non si può non dire che questo "zorro" non sia uno zorro classico. c'è la bella seniorita da salvare (ottavia piccolo), il fido servitore bernardo (enzo cerusico), il frate povero che combatte le ingiustizie (giampiero albertini, la voce di peter falk nei telelm del "tenente colombo") e il simpatico sergente garcia che assicura le risate dei bambini. accompagnato dalle musiche degli oliver onions che cantano "zorro is back", alain delon si diverte a fare acrobazie, stendendo decine e decine di soldati. non solo: lo zorro di delon è quello che, più di tutti gli altri, sta dalla parte dei bambini, perché sono proprio i bambini poveri di nueva aragona a parlargli della leggenda di zorro (lo spirito della libertà). dopo una decina d'inutili film italiani sulle gesta dell'eroe, ecco una versione accettabile da vedere e rivedere.