Salve a tutti!anch'io sono cresciuta a pane e cowboy!!Ebbene si mia sorella allora 13enne guardava tutti i telefilm americana e quindi pure I ragazzi della prateria. Devo dire che mi ha fatto molto piacere rivederli, peccato che la rai abbia troncato l'ultima serie, così dal nulla. Adoravo il triangolo Jimmy-Lou-Kid, per non parlare dell'umorismo di Cody, della saggezza di Buck e della dolcezza di Ike..un bellismo telefilm!!!!
Ho sempre adorato questo telefilm che ancora oggi ricordo con tanta nostalgia. Si, vero, qualcuno l'ha criticato dicendo che è pieno di "buonismo" e che per questo è noioso, ma poi in realtà è vero? Vari episodi raccontavano storie di razzismo, mogli trovate per posta, errori e sbagli fatti da ragazzi normalissimi che si trovavano alle prese con tante difficoltà. E' forse una colpa essere appassionati di un telefilm così? Io credo di no.
Forse sono troppo giovane per dare un'opinione seria ma ritengo che questo telefilm sia veramente interessante.Sto guardando le puntate su raidue e sono disperata perchè in vacanza,le ultime due settimane di luglio,non potrò seguirlo.Essendo un'adolescente sono prima di tutto rimasta colpita dai ragazzi(Jimmy Hickok principalmente)ma devo dire che i temi,le scenografie,le storie,tutto mi ha appassionato.Inoltre faccio equitazione da circa 8 anni e quando vedo cosa quei ragazzi sanno fare mi dico che ho ancora molto,moltissimo da imparare!Inoltre "I Ragazzi della Prateria"mi stanno aiutando in questo momento per me un po'difficile.E' difficile esprimere tutto il mio affetto per questo telefilm,per gli attori(ormai cresciutelli),il regista e tutti quelli che vi hanno lavorato ma sappiate che è immenso.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 il buon successo di film come “Young Guns: giovani pistole” e “Young Guns 2: la leggenda di Billy the Kid” (musiche di Jon Bon Jovi), favorì la convinzione che il western sarebbe tornato un genere di moda: bastava mettere dei ventenni come protagonisti e un pizzico di chitarra elettrica nella colonna sonora. Il western tornò davvero in voga, grazie soprattutto agli oscar vinti da “Balla coi Lupi” e “Gli Spietati”, ma poi, altrettanto rapidamente, questa nuova ondata si esaurì. Nel frattempo però era durata quanto basta per regalarci la più bella serie tv western degli ultimi decenni: “I Ragazzi della Prateria” (titolo originale “The Young Riders”), prodotta tra il 1989 e il ’92 per un totale di 68 episodi. Sweetwater, Nebraska, 1860: l’anziano ex Texas Ranger Teaspoon Hunter viene incaricato di aprire una stazione di pony express. Una vedova di nome Emma offre il terreno per la stazione e vitto e alloggio per i ragazzi che faranno da corrieri. Vengono assunti sei orfani diversi tra loro per passato e carattere: Kid, serio e maturo, Cody (che passerà alla storia come Buffalo Bill), simpatico e scanzonato, Ike, muto e sensibile, Hickock (che diverrà il celebre pistolero Wild Bill), abile ma impulsivo, Buck, di padre bianco e madre Kiowa, e Lou (vero nome Louise), una ragazza che si finge maschio per guadagnare quanto basta per portare via suo fratello e sua sorella dall’orfanotrofio del Missouri da cui lei è scappata. Tra una consegna e l’altra, i ragazzi aiutano lo sceriffo Sam Cain, che sposerà Emma, a mantenere l’ordine. Col tempo si uniranno al gruppo due nuove leve, Noah, un nero che vuol farsi rispettare dai bianchi, e il quattordicenne Jesse James (che diventerà un famoso bandito).
I vecchi telefilm western degli anni ’50 (Bonanza, La Grande Vallata) erano insopportabili: c’era sempre una famiglia potente e perfettina che sembrava uscita dalla Bibbia e che veniva coinvolta in una serie di disgrazie da telenovela, mentre i cowboys attraversavano il deserto e giungevano a destinazione rasati e senza polvere sugli stivali. Invece I Ragazzi della Prateria è proprio il tipo di western che amo vedere anche al cinema: scenografie e costumi accurati, fotografia suggestiva, avventure inventate che si fondono con avvenimenti e personaggi reali, tema musicale semplice e accattivante, ed eroi dal passato turbolento, ma con una vena di simpatia e umanità che tiene ben separato il confine tra bene e male e permette di fare il tifo per i buoni.
Beh che dire, mi è venuto in mente dopo tanto tempo, mi ricordo che lo guardavo con ammirazione, i paesaggi erano stupendi davvero, le storie mai banali e pure la recitazione dei nostri corrieri era ben fatta; mi piacerebbe trovare di nuovo la serie su un cofanetto o qualcosa simile, ma non so dove cercare :(
Veramente un bellissimo telefilm, super.