Il maggior pregio del film consiste nell'abilità che il regista ha avuto nel ricreare, minuziosamente, la drammaticità della vita di un bambino, figlio di genitori separati, ancora in lite fra loro. L'atmosfera tesa e astiosa è, infatti, perfettamente percebibile dallo spettatore, così come sono ben descritti i colpi bassi che i due coniugi attuano per puro dispetto. E' ben sviluppato, poi, l'aspetto introspettivo del bambino, così come il modo che ha di vedere la guerra interna alla sua, ormai, ex famiglia. Il tocco thiller favorisce la crescita della tensione ma ha, a mio parere, lo scopo di sottolineare al meglio l'amoralità che muove i due genitori. Sia Alessio Boni che Laura Morante dimostrano ottime doti drammatiche e il piccolo protagonista riesce a costruire un personaggio piuttosto credibile.
Complimenti per questo film.
Non avrei pensato mi piacesse così tanto, l'ho preso quasi per caso, ma si tratta di un buon film drammatico. Ti fa capire come la paura possa portare a degli equivoci a volte dannosi per le persone più innocenti.
Bel film da vedere..
Ammetto che non avrei mai creduto mi piacesse così tanto: mi ha tenuto molto in tensione, e nonostante sia un film drammatico sembra quasi un thriller. Bravissima Laura Morante, che non manca mai di interpretare i suoi ruoli magnificamente, da vera attrice. E Alessio Boni, ormai sull'onda del successo, ha dimostrato un ottima prova drammatica: bravissimo anche lui. Bravina anche Eleonora Ivone, anche se... insomma... sembrava una ragazzina alla prima recita teatrale. Bravi i due bambini, molto espressivi. Sul serio un film da vedere!
Il film mi è piaciuto molto e non l ho trovato per nulla lento,anzi mi ha tenuto spesso in tensione.
la morante è troppo brava e alessio boni le va dietro speditamente, cosi come i due bambini che mi sembravano molto più eloquenti di tanti altri sean(io sono sean, e chi se lo dimentica il bambino anemico e grassoccio dal viso apatico e poco simpatico?) del cinema anglosassone.
il film mi ha emozionato, perchè il protagonista maschile che tramite la sofferenza e l odio si trasforma in un uomo folle mi ha fatto molta compassione, nel senso piu' letterario del termine com-passione, cioè mi sono sentita molto vicino ai suoi sentimenti e alle sue fragilità. mi è altrettanto piaciuta la figura dell'amante che si fa da parte, intuendo di essere il quarto incomodo in una famiglia, sebben disastrata, nella quale il sentimento esiste ancora.ripenso, per un attimo, alla mia personale sofferenza.
per questo film un solo neo, per altro evidentissimo: era proprio necessario che tutti i personaggi, ad eccezione del bambino (meno male!)dovessero fumare come degli ossessi? capisco la madre ansiosa e terrificata interpretata dalla morante, ma per gli altri mi è sembrato fin troppo superfluo il fantasma della sigaretta imperante.sono ancora cosi tanti i soldi delle multinazionali del tabacco che finanziano il cinema italiano? orsu', unpo' di spina dorsale e via (se non quando necessaria per tratteggiare un particolar tipo di personaggio) una buona volta la sigaretta dal grande schermo!
bel film.