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Essere John Malkovich

Opinioni presenti: 72
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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(10/10) Voto 10di 10

Questo grande capolavoro o lo ami o lo odi...........!



Massimo, 26 anni, Alba (CN).




Androginia

(7/10) Voto 7di 10

Il tema della possibilità di essere qualcun altro è portato al vomitevole eccesso. L'idea, seppur buona, viene stirata a tal punto da lasciare incattivito lo spettatore (maschio) che non ritrova, nello svolgimento del film, nessuna rilevanza data al suo genere. Lotty avrebbe dovuto accettare di essere lesbica e non quella di essere Malkovic, mero burattino, per arrivare a Maxim. quest'ultima che sembrava fino alla fine ignobile personaggio, si riscatta ammettendo di essere "piena di me**a", ma comunque capace di amare. Le donne vengono rappresentate come semplici procacciatrici di pruriginose novità. E questo non rende loro giustizia. Il burattinaio, in fondo, accetta di essere una terza persona per poter guardare "le sue donne" attraverso gli occhi di una bambina; per questo resta niente altro che un burattino nella vita come nel lavoro. Ciò detto, va comunque una voltazione positiva per rendere merito all'idea anche se innegabilmente mal sviluppata.



DanyMark, 24 anni, Alessandria (AL).




Il grandioso ritorno al teatro nel teatro

(10/10) Voto 10di 10

Il film in se per se è divertente ma nulla di più se non si cerca di capirlo. Se invece ci si fa coinvolgere nel mondo del film e si cerca di capirne l'architettura si scopre che il film è un gioco veramente geniale in cui i protagonisti non sono gli attori ma siamo noi. Infatti nel film si ipotizza che come le marionette sono di per se inanimate e hanno bisogno di qualcuno che tiri i fili anche noi siamo al loro pari : bisognosi di divi del cinema di grandi amori, di esperienze fantastiche per affermare di esistere. Il film è tanto più assurdo nelle situazioni reali che in quelle del gioco delle marionette e ciò si riflette nel fatto che i protagonisti hanno bisogno di un alterego per realizzarsi e capirsi, ma non esiste una via per realizzarsi : il mondo dei burattinai non è più reale di quello delle marionette. In questo gioco le marionette non hanno volontà propia e da pupazzi governati dalla società dalla famiglia e dal lavoro si possono trasformare e liberarsi dalle catene solo diventando burattinai (Che per altro non hanno un'identità più salda delle marionette). In sostanza non si riesce a capire se chi tira i fili sia l'estremo di questi oppure un nodo dal quale partono altri fili! E' questa l'ironia che pervade il film : il fatto che i protagonisti abbiano perduto un'identità propria e siano incapaci di ritrovarla se non specchiandosi negli altri individui che tuttavia sono a loro volta dei semplici pupazzini.



Romeo (BSM), 20 anni, Ancona.




Per essere strano è strano...

(4/10) Voto 4di 10

Un mischione di personaggi schizofrenici ..... Si intrecciano le storie dal passato (il marinaio e la moglie, che si commentano da soli..) il protagonista e la moglie fuori dal comune, una storia "toccante" di una scimmia (ma che diavolo c'entra in questo film???)... sono praticamente di contorno al vero argomento, john malkovich, che praticamente è inerte per tutto il film. Si mischiano cose e vicende che non producono nulla. Unica cosa degna di nota è ovviamente la scena in cui John Malkovich entra in se stesso: effettivamente quella è una scena che rivedrei molto volentieri, da farsi venir male allo stomaco dalle risate! In definitiva per essere strano è strano, ma non basta essere originali per fare 1 bel film.



Riccardo, 21 anni, Argelato (BO).




Sui generis

(8/10) Voto 8di 10

Non è certo un film come gli altri, ha una sua particolarità, quel gusto surreale che cela in realtà significati profondi. La ricerca del roprio io, la voglia di essere un padrone di qualcosa, la paura di non essere nessuno, la paura della morte, e dell'amore. Davvero un grande film, ma solo per intenditori.



Fabio, 14 anni, Bari (BA).





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