Interessante. A momenti lucido e disincantato, a momenti lascia sul palato l'impressione della retorica. Ma non ditemi ben fatto: un'ora emmezza di intervista a ripresa semi statica, risposte tradotte in 3 lingue in un pastiche incomprensibile. Se anche i contenuti avessero potuto presentare spunti interessanti, la forma in cui sono proposti allo spettatore finisce per logorare la sua resistenza fisica: a metà del secondo tempo mi sono guardata intorno nella sala, un quarto degli spettatori tra le braccia di morfeo! leggerò volentieri i testi di domande e risposte se questi verranno pubblicati in forma cartacea, togliendomi anche ogni dubbio su possibili tagli studiati, visionerò anche tutte le 30 ore di intervista se ci sarà la possibilità di scorrerle in un dvd. Come film è un flop.
Fidel Castro appare allo spettatore, velato
da una dolcezza, che in talune scene del "documentario" inducono ad una riflessione, sulla natura della sua figura.
le fotografie di Cuba sono ciò , per cui val realmente la pena di vedere la pellicola di Stone, sono immagini particolari, povere, colorate,fatiscenti, contemporaneamente allegre e tristi, fiduciose...ostentatamente "fidelizzate" all'orientamento politico, che, ad oggi, continua a caratterizzare l'isola caraibica.
le strade sono piene di persone, le università richiamano, alle loro cattedre, una popolazione multietnica di studenti e studentesse, alla quale consentono l'approfondimento del loro livello di istruzione, seppur senza un background economico favorevole.
Castro mostra se stesso, dal suo punto di vista e palesa la sua difficoltà nell'identificazione di un leader, abbastanza carismatico da portare avanti la SUA rivoluzione cubana.
Nega alcune cose, che all'opinione pubblica paiono in realtà come certe, offendendosi all'idea che la sua gestione possa essere anche solo lontanamente paragonata a quella di Batista...
Un Castro anziano, non più forte ed imbattibile, non più carismatico e coinvolgente, ma con una voce sottile, che scompare, fra una parola e l'altra....
Il film non andrebbe catalogato come documentario ma come biografia.
C'è troppa retorica e le domande di Stone, sinceramente, mi sono sembrate poco interessanti.
Un grande film-documentario. Un'opera coraggiosissima di Oliver Stone che incrina la censura americana su l' "Isla Rebelde" e fornisce un'immagine veritiera di Fidel Castro. Come funzionario di Stato, rivoluzionario e uomo. Senza dubbio un'opera da vedere senza preconcetti.
Forse per essere un pò più di facile visione questo 'servizio' di Stone è stato un pò troppo tagliato e ad alcune domande rimangono più punti interrogativi che risposte. Per il resto mi è piaciuta soprattutto la successione delle domande (merito del montaggio) che non seguivano un filo logico e l'inserimento di immagini di repertorio giuste al momento giusto; ne è uscito un ritratto di questo uomo a volte malinconico ("il mio rimpianto è che alcune cose potevano essere fatte meglio"), a volte ironico, a volte duro, ma sicuramente ancora forte e carismatico anche se meno di un tempo. Per questo secondo me il film è tutto sommato riuscito, senza che la politica, che comunque inevitabilmente occupa molto spazio, sia l'unico motivo di discussione. Il fatto che questo film non sia uscito negli usa la dice lunga su quale sia la vera dittatura.
Personalmente sono soddisfatto di averlo visto. Per chi lo definisce una "pizza" c'è sempre Spiderman e Rambo da poter vedere...