L'intervista reportage di Oliver Stone è senz'altro gradevole anche se ovviamente consiglio la visione solo agli amanti delle biografie. Per quello che mi riguarda merita un buon voto.
solo il Grande Oliver poteva contestualizzare un film cosi' difficile come quest'opera sul Lider Maximo. Ottime domande, ottima regia, grande Fidel e grande coraggio di Stone nonostante le difficoltà di produrre coordinare e rendere manifesto un'opera di questo tipo.
Una troupe americana non può certo rimanere imparziale davanti a cuba e a fidel, prova ne è quando alla partenza della troupe fidel dice scherzando ad un operatore magro di mangiare di più e se vuole per farlo può rimanere a cuba, quello risponde che: a cuba se rimane è per fare volontariato. ma il volontariato lo vai a fare al tuo paese, dove c'è gente che vive in estrema povertà, dove non c'è assistenza sanitaria se non hai soldi, dove la popolazione obesa è ormai la stragrande maggioranza, non a cuba dove queste cose non solo non ci sono, ma hanno pure una mortalità infantile ed una aspettativa di vita maggiore che negli usa. i luoghi comuni sono duri a morire sopratutto fra gli ignoranti.
poteva chiedere molte cose oliver stone ma in questi pochi 99 minuti non ha voluto un vero confronto o scambio di idee fra le due culture: una capitalista l'altra socialista, ha invece preferito filosofeggiare e inserire filmati storici, da sentire il discorso di fidel alle nazioni unite quando parla dell'angola. in questo documentario non si sentiranno proclami di fidel, si vedranno due persone parlare in ufficio, al ristorante, in strada, ad una mostra, parlare di filosofia, un pò di politica, di retorica, è un documentario che non farà cambiare opinione su fidel a chi ne ha già una, sia in positivo che in negativo, quello che ne esce è il lato umano di fidel e forse per questo è stato boicottato in usa.
Visto da chi ha toccato con mano la realta' cubana, che ha vissuto a cuba da cubana e non da turista, che ha un marito cubano sospeso dall'universita' solo perche' ha osato criticare il sig, castro il film puo' essere considerato solo superficiale e limitato.
non so se e' stato il regista che non ha fatto certe domande o sono state tagliate dal comandante castro ma la vita del popolo cubano e' ben diversa da come e' presentata nel film.
ma purtroppo i cubani il film di stone non lo potranno vedere.... come al solito.
Mi chiedo, non trovando una risposta, perchè fare un film-documentario così? Non riesco a spiegarmelo.
Leggendo la recensione del nostro caro Pietro Salvatori, mi viene da pensare che Stone non abbia mai fatto un film decente visto che questo lo giudica "il lavoro più lucido del regista newyorkese" oppure il caro Pietro è stato colto da un malore e al contempo da un mix di buonismo nostalgico.
Ero molto curioso di vedere un'intervista a Castro, dopo quelle lette e viste di Gianni Minà, un documentario cinematografico ci stava proprio.
Imbarazzante, o meglio completamente inutile. Volevate vedere un vecchiettino simpatico? apparentemente colto? innocuo? sentire qualcuno che non vi dicesse assolutamente niente? Ecco questo è il film giusto per voi.
Mai una domanda fuori posto, mai qualcuno che dicesse cose diverse da Fidel.. più che un documentario mi è sembrata un'autobiografia filmata.
Ston lascia perdere, e anche tutti voi che non avete visto la pellicola, abbandona l'idea di avvicinarti a qualcosa di simil giornalistico.
Veramente un peccato, su di un tema così affascinante, così ricco di contraddizzioni, di spunti, di complessità, di leggenda ..ec..ec.. è stato fatto il lavoro più inutile della storia!
Buona pizza a tutti!