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Amityville Horror (1979)

Opinioni presenti: 5
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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Il mio genere preferito

(10/10) Voto 10di 10

Se questo è il vero horror? Già. Non voglio giudicarlo come un capolavoro (anke perché non lo è), ma per quanto mi riguarda lo trovo un film speciale, ricco di forti suspence d'orrore. L'horror è questo, ragazzi, non c'é niente da fare: suspence presente e musica, storia, che danno il loro contributo. Grande, uno dei miei generi preferiti e devo dire che con questo film ho passato proprio una bella serata. 10/10 per alzare la media!



Marcello, 20 anni, Napoli (NA).




Case infestate

(10/10) Voto 10di 10

Siamo di fronte ad una delle pellicole horror più suggestive e con dosi di suspance davvero degne di nota; il film magistralmente diretto da stuart rosenberg appartiene a quel filone di pellicole in cui ciò che arrivi ad immaginarti durante la visione è di gran lunga peggiore di quello che effettivamente vedi, mi spiego: una serie di inquadrature generalmente lentissime e angosciose accompagnate da sottofondi musicali tetri danno luogo ad un'atmosfera davvero "pesante" che lascia presagire esiti davvero sconcertanti e drammatici; non ci sono immagini eccessive dal punto di vista visivo, e sono completamente assenti scene di tipo "splatter", elemento questo ampiamente utilizzato al giorno d'oggi per sopperire all'assoluta mancanza di atmosfera nelle moderne pellicole horror. e' anche vero che aldilà della tecnica e dello stile che possono essere diversissimi, c'è da dire che ormai è stato detto di tutto in tema horror e capisco che trovare qualche cosa di veramente originale sia un'impresa ardua ,pertanto,articolare una storia che dia emozioni forti inizia a diventare difficile, in quanto è tutto facilmente prevedibile proprio perchè simile ad altri filoni ampiamente sfruttati in precedenza. la famiglia lutz si trasferisce in questa nuova casa di due piani isolata dai centri abitati; ed è proprio all'interno di questa che iniziano a verificarsi strani fenomeni,come ad esempio l'inaspettata reazione di terrore del prete venuto per benedire la casa (rod steiger). egli infatti dopo pochi secondi dall'inizio della benedizione inizia ad avvertire un forte malessere e mentre cerca di reagire a questa situazione sente una voce che gli intima di andarsene e da questo capisce che nella casa ci sono delle presenze demoniache. alla stessa maniera la figlia più piccola dei protagonisti afferma di aver conosciuto una bambina che viene a fargli visita in camera sua, che gli racconta strane cose; nessuno sembra dare troppa importanza a queste rivelazioni finchè una notte la madre impensierita da queste allucinazioni della bambina gli chiede dove si trovi questa sua "amica" e la piccola la invita a guardare fuori della finestra; due occhi luminosi fanno la loro comparsa appena fuori dal davansale e la donna grida in preda al terrore. nel frattempo george, il corpulento protagonista della storia inizia ad avere dei bruschi risvegli durante la notte, sempre alla stessa ora, e sente delle strane voci accompagnate da fruscii inquietanti provenire dalla casa. il suo atteggiamento muterà radicalmente fino ad arrivare azioni estreme. quella casa nasconde dei terribili segreti e sarà questa famiglia a rischiare di farne le spese. tratto da una storia vera questa pellicola racconta l'inquietante tema delle case infestate, argomento questo ricco di inspiegabili e misteriosi risvolti. uno dei migliori film horror mai esistiti. in america ne è stato fatto da poco un remake spero che sia all'altezza di questo originale.



Federico, 29 anni, Roma.




ABC dell'horror delle case infestate: un must

(7/10) Voto 7di 10

Curioso oggetto questo “Amityville Horror”. Perché se da un lato fa propri (sfruttandoli al meglio) i canoni “vecchio stile” (ma comunque in parte contemporanei al periodo di realizzazione del film) tipici del genere (porte che si chiudono da sole, finestre che fanno altrettanto – come nella scena dove ci rimane in mezzo la mano del bambino –, lampadari che tremano senza apparente motivo, ecc.), dall’altra vi sono scene in un certo modo avanti con i tempi e di grande impatto, come quelle dove Margot Kidder è sola e, improvvisamente nel silenzio più totale, si sentono i rumori di forti vibrazioni accompagnate da misteriosi soffi di vento. Stuart Rosenberg, buon regista nella sua unica e fortunata incursione nell’horror, gioca di accumulo mettendo in scena uno spettacolo dove non viene mostrato nulla e si gioca di atmosfere. Ben lontano dal tripudio di effetti speciali del pure ottimo “Poltergeist” realizzato di lì a poco, questa pellicola si sviluppa in modo trattenuto (il che non vuol dire sottotono), preferendo alle impennate di volume e ai facili spaventi, l’utilizzo di espedienti tecnico-narrativi non banale. Nella scena iniziale dove i due coniugi sono in giardino e stanno per entrare nella casa, la macchina da presa si trova all’interno della stessa (o appena fuori sulla veranda), come a voler suggerire che qualcuno (o qualcosa) stia aspettando di nascosto i protagonisti all’interno. Guardando il tutto in modo più generico, questo film ha scritto le regole e inventato i luoghi comuni del filone horror inerente alle case infestate. Non mancano però alcune pecche: alcune idee non sono state sviluppate e perseguite come avrebbero potuto (dovuto), come quella di Jody, amica immaginaria della figlia, oppure quella inerente alla cantina (luogo comune dell’horror che poteva essere sfruttato in modo più prolifico). Nella seconda parte poi il film la tira un po’ troppo per le lunghe, pena alcuni cali di ritmo e sequenze che se tralasciate avrebbero giovato al film. Faccio riferimento alla scena dell’accecamento del prete (e quella successiva sulla panchina), il cui personaggio è derivativo (in modo fin troppo evidente) de “L’esorcista”, film del quale si cerca di ricalcare il successo inserendo riferimenti a chiesa e satanismo. Non mi si fraintenda: Rod Steiger è eccezionale e la scena cult iniziale delle mosche è da antologia dell’horror, ma facendo riferimento a quanto appena detto, un quarto d’ora/venti minuti in meno lo avrebbero potuto far diventare un capolavoro con la C maiuscola. Poco male; resta comunque un horror di indubbia efficacia nonché uno dei pilastri del genere, con sequenze davvero belle: ad esempio quella dell’incubo della protagonista, il padre che abbatte la porta a colpi di accetta(lungimirante e curiosa anticipazione di "Shining") o il sangue che gronda da scale e pareti. Sette sequel (ottimo quello di Damiano Damiani, inguardabili gli altri), un valido remake del 2005 e un ottavo seguito inedito in Italia.



OldBoy34, 22 anni, Campagnola Emilia (RE).




A me non è piaciuto...

(6/10) Voto 6di 10

Sarà che quando si parla di case infestate a me viene in mente Sam Raimi con tutte le sue raccapriccianti manifestazioni, però a me questo film non è che sia piaciuto poi così tanto! Per certi versi mi ha ricordato l'esorcista, cioè molto lento e solo verso la fine si vede qualcosa di interessante! Sinceramente poteva essere fatto in maniera migliore con qualche bell'effettino (sulla copertina del dvd c'è scritto che il film è pieno di effetti speciali!!)e quindi con qualche bell'omicidio o al limite qualche manifestazione di spiriti effettiva, dato che alla fin fine non è che ce ne siano anch'esse più di tanto! In conclusione ci sono scene da brivido, ma in un film così piatto alla fine non riescono a sollevare la qualità del film...



Marco, 17 anni, S. Benedetto Del Tronto.




Amityville Horror (1979) - Fiacco

(3/10) Voto 3di 10

Delusione totale, film senza capo nè coda, fiacco e mai coinvolgente, tantomeno terrificante.



Andrea, 23 anni, Roma (RM).





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