È inutile che alcuni qui commentano dicendo che loro ne capiscono e noi non cogliamo la 'profondità'.
10 per gli ugandesi volanti, geniale come barzelletta da raccontare al bar, il resto è da retrocessione cerebrale in serie C.
Una idiozia senza capo ne coda. sinceramente inguardabile.
Sul più alto gradino del podio per la categoria "sola dell'anno".
osceno....non nel snso buono del termine ma oscenamente brutto.
la mia opinione in merito non è affatto positiva : la tanto discussa metaforicita di questo film risulta chiara e non credo che i voti bassi che ho visto dipendano dal fatto che non sono state comprese .. il.messaggio del regista è anch' esso molto chiaro, il problema è la sua scontatezza e e banalità . non pretendevo una trama lineare o avvincente ne un film ricco di azione, sparatorie e esplosioni ma mi aspettavo un film che dicesse qualcosa di nuovo o che almeno lo facesse in maniera originale , soprattutto dopo aver visto il cast ! e invece il film è (scusate il francesismo ) una vera boiata.. i personaggi sono poi buttati nella trama senza lasciare una benché minima traccia emozionale del loro passaggio ..purtroppo al giorno d oggi basta che qualcuno faccia un film lento o con una fotografia un po curata e diventa subito un guru per gli intellettualoidi ...c è di peggio, sono d accordo, a ben poche cose.. se avete un oretta e mezza da buttare , vi consiglio di fare qualcos altro ...
P.S. che cavolo c entrano i poveri ugandesi poi non lo so...
altrimenti non riesco a dare l’idea di cosa sia questo film. Gli "intellettuali" venuti fuori da Dogma sono un po’ sopravvalutati perché non penso che, se fossi andato io da un produttore a proporre una trama del genere, avrei avuto i finanziamenti per mettere sotto contratto due calibri come Sean Penn e Joaquin Phoenix. Mi presento dal produttore e gli dico “Nel 2021 ci sono degli ugandesi che volano e rimangono attaccati a terra con le corde (subito messi sotto contratto dalla Ryanair. p.s. la battuta è mia ma, se il regista ci avesse pensato, come critica alla speculazione ce l’avrebbe messa), la gente muore in mezzo alla strada perché soffre di solitudine, si ghiaccia l’acqua nei water ma c’è una tizia che fa la pattinatrice sul ghiaccio (!!) e va in giro in auto col finestrino abbassato e un completino primaverile. Si ghiaccia anche l’acqua nei bicchieri in casa (se li metti in frigo stai più tranquillo) e i bambini rimangono ghiacciati nelle piscine. Un tizio scopre che tutta la famiglia della moglie la vuole uccidere perché è una grande pattinatrice che non vuole più pattinare. Ci sono quindi ben TRE cloni di lei e lei non serve più e la famiglia incarica un tizio di ammazzarla, mentre sta pattinando con le altre tre (credo proprio sia il momento migliore per farlo con discrezione). Questo ammazza le altre e non lei. Il perché lo sa solo il regista. L’assassino spara alle pattinatrici ad una ad una, ma loro continuano imperterrite a pattinare come se niente fosse. Molto poetico. Anche se poco logico. Poi la pattinatrice ed il marito scappano e muoiono nella grande glaciazione che avvolge tutto il pianeta. Nel frattempo Penn, che aveva paura di volare, ha preso una medicina che però adesso gli fa desiderare di stare sempre in volo; per cui sta in volo per tutto il film e alla fine si trova in un aereo che è decollato senza problemi, nonostante il freddo che gela i bicchieri, ma non potrà più atterrare perché la terra è tutta ghiacciata (notoriamente alle alte quote fa più caldo).” Se in questa trama trovate incongruenze illogicità e i luoghi comuni più scontati della fantascienza (cloni, glaciazioni), siete dei blasfemi che non hanno capito il Dogma. La metafora della gente che muore in mezzo alla strada per la solitudine e nell’indifferenza generale è poi una metafora, se così vogliamo chiamarla, da 50 centesimi al kg. Neruda e il suo postino si rivolterebbero nella tomba! Come metafore sono più sottili e originali il nero per indicare la notte o la volpe per indicare la furbizia! Non è questione di lentezza: ho appena visto The tree of life di Malick che, quanto a lentezza, batte Le forze del destino 10 a 0, ma il film aveva un senso, una sua filosofia. Ma non è che, siccome il film è lento, allora è intelligente più di un film d’azione. Qualcuno potrebbe ritenere più importanti le immagini i dialoghi o le atmosfere (che comunque in questo caso non mi son sembrati eccezionali) che la logica di una storia ben raccontata, ma non io.
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(4.5/10)
