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Opinioni presenti: 10
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Il nulla

(2/10) Voto 2di 10

Film di nessun interesse, nonostante la delicatezza dell'argomento trattato (la guerra israelo-palestinese). Il regista (Saverio Costanzo, figlio del noto Maurizio) è riuscito ad annoiare nel racconto di una vicenda così potenzialmente ricca di situazioni come l'occupazione di una casa palestinese da parte di soldati israeliani. Nessuno dei personaggi riesce a emergere e a colpire lo spettatore, i dialoghi sono raffazzonati, le riprese con telecamera a spalla, qundi molto mobili, mi hanno, in questo contesto, assai irritato (ma chi voleva imitare, il buon Costanzo?). Forse vorrebbe essere una sorta di grande fratello con protagonista una famiglia palestinese segregata a forza, ma a me questo modo di fare cinema non piace proprio.... Leggo che questo film ha vinto il festival di Locarno: chissa' gli altri concorrenti. Secondo me, da stroncare.



Andrea, 41 anni, Torino.




La via di mezzo

(10/10) Voto 10di 10

Uno dei messaggi più forti di questo film, e spero di aver interpretato correttamente l'intenzione del regista al quale vanno i miei complimenti, è quello del padre che cerca di proporre la "terza via" tra l'estremismo e la resa totale alla forza: restare nella propria casa, invece che fuggire, in coabitazione con i soldati forse potrebbe significare, in senso metaforico, che il famoso "due popoli, due stati" forse non è un'esperienza impossibile. Certo, la coabitazione è forzata, ma la speranza è che un giorno non lo sia più...



Emmanuela, 33 anni, Sestu (CA).




Un film sorprendente

(9/10) Voto 9di 10

Andare a vedere un film girato da un "figlio d'arte" er l'ultimo dei miei desideri; ammetto di essere stato vittima di un pregiudizio. Il film è veramente ben fatto, toccante, vero. Non sono d'accordo con la recensione, il film non pecca di "equidistanza" nè di ossessioni politically correct... ma non risulta nemmeno schierato, nel senso più nostrano del termine, non vuole appartenere a nessuna fazione in campo, si limita ad osservare e a riportare una realtà purtroppo devastante. E' un film sulla guerra, su quello che produce nel quotidiano delle famiglie, sulla perdita di umanità e sulla scoperta della stessa umanità nei volti del "nemico"; è proprio la dimensione quotidiana del racconto quella che fà di questo film un imperdibile occasione di calarci in una realtà nota ma lontana, con l'aiuto di attori (al quale và un plauso speciale per i rischi che hanno corso nell'accettare di girare il film) del luogo, realmente israeliani e palestinesi. E' bello sentire i commenti di Saverio Costanzo sulle relazioni interpersonali sul set; tra gli attori non correva buon sangue, ma tutti, da veri professionisti, hanno reso al meglio... Insomma lo consiglio a tutti per capire e crescere...



Mirko, 29 anni, Roma.




critica e commento !

(10/10) Voto 10di 10

Ciao, io ho appena visto il film e ho letto le critiche che sono state fatte... in particolare quella di alessandro, 24 anni, novara (no)... e' la storia di una famiglia palestinese che ingiustamente si trova a dover condividere forzatamente la propria casa con un manipolo di soldati isdraeliani che sono stati messi a guardia dei territori occupati, e' un film che apre gli occhi su una situazione che spesso ci dimentichiamo e che a volte passa in sordina... il dramma di avere portata via la casa , e con essa la propria liberta', le proprie abitudini e tutto cio' che si e' conquistato con lavoro e fatica. emblematica e' la figura del padre, che rappresenta la lotta di opposizione non violenta, quasi sottomissiva che la figlia capisce solo alla fine. una persona che nonstante tutto, con il suo comportamento riesce a trovare il dialogo con il capo dei militari (anche se solo per un'attimo). veramente bello !!!!!! per il voto al film do 10 cosi almeno compenso il tuo..



Mimmo, 24 anni, Messina.




Questa è per lei signor saverio costanzo

(1/10) Voto 1di 10

La storia di una famiglia palestinese che non vuole cedere la sua casa alle truppe di okkupazione, come le chiama lei, israeliane per ragioni di sicurezza e che poi vuole spiegarci come attraverso questo film si possa instaurare un dialogo tra israeliani (o ebrei) e palestinesi, ecco carissimo signor saverio costanzo lei però non ci narra la storia del perchè è avvenuta la cosiddetta okkupazione. Lei non ci narra del perchè esistevano le ragioni di sicurezza dello stato d'Israele. Lei non ci narra che ancora una volta nel 1967 gli stati arabi attaccarono per l'ennessima volta lo Stato d'Israele e che avrebbero attaccato lo Stato d'Israele successivamente nel 1973 nel giorno del Kippur il giorno più sacro per gli ebrei. Non ci narra e non ci racconta che oltretutto quei territori definiti okkupati (volutamente con la kappa) in realtà erano e sono stati conquistati, perchè non appartenevano ai palestinesi, ma dal 1949 data dell'armistizio della prima guerra arabo-israeliana, guerra scatenata dagli arabi ben 6 ore dopo la dichiarazione d'indipendenza dello Stato d'Israele 15 maggio 1948, finirono sotto okkupazione egiziana, la striscia di Gaza e sotto okkupazione giordana la West Bank o cisgiordania, come finì sotto okkupazione Gerusalemme Est, e dove per ben 19 anni fino al 1967 data della riunificazione di Gerusalemme da parte dell'esercito di difesa israeliano, agli ebrei non di Israele ma di tutto il mondo fu impedito di pregare al muro del pianto, cosa che invece non succede dal 1967 ad oggi. Dove le religioni hanno pari dignità. Lei signor saverio costanzo che vuole insegnare a tutti noi il dialogo, lei che attraverso il politically correct, vuole insegnare a tutti noi come si sta al mondo, non avrebbe avuto bisogno di un film per insegnarci tutto questo. Sarebbe bastato caro signor saverio costanzo andara in Israele. Si, ha capito bene in Israele. Perchè il dialogo tra ebrei e palestinesi, o tra Israeliani e arabi, esiste già. In Israele caro signor costanzo vivono e se non lo sa glielo ricordo io 1.300.000 arabi di religione islamica, che hanno stessi diritti e pari dignità dei cittadini di religione ebraica, che votano come tutti gli altri, che hanno rappresentanti in parlamento, e che decidono anche loro attraverso la democrazia, si anche qui ha capito bene, democrazia ( le vorrei ricordare che Israele è l'unico stato democratico in quella regione) le sorti del paese a cui appartengono e a cui hanno deciso di appartenere.



Alessandro, 24 anni, Novara (NO).





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