Mi piace Leconte, ogni volta sceglie temo diversi, in ogni caso, la comunicazione fra uomo e donna sembra sempre essere difficile.
E' vero, internet dimostra ogni giorno come i segreti più nascosti si rivelino più facilmente agli sconosciuti.
In questo caso, il fiscalista é lo "sconosciuto" perché in modo inatteso non é lo psicanalista desiderato in partenza.
Ma il personaggio dimostra di essere sufficientemente "neutro" da suscitare nella donna il desiderio, l'impulso a confidarsi.
Lo strano di questo film é che sappiamo tutto di lui, il personaggio "inatteso" e nulla di Anna, che dovrebbe essere la protagonista. Possiamo intuirne la psicologia, ma nulla di reale, di vissuto.
Trovo poco riuscito il personaggio del marito. Deliziosi invece i dialoghi fra il fiscalista e lo psicoanalista vero...
Non tra i migliori film di Leconte, ma bella prova di attore per la Bonnaire e Lucchini.
Un film fatto di atmosfere,di musica discreta e coinvolgente,ma soprattutto di piccoli gesti e sguardi.Sarà deludente per chi si aspetta altro dal cinema. A me è piaciuto e non mi ha annoiato affatto.Allo spettatore si richiede disponibilità e attenzione per cogliere particolari e sottigliezze.Veramente magistrale l'interpretazione dei due protagonisti , perfetta e senza una sbavatura.
Una sfida attanagliare lo spettatore per due ore con una vicenda in cui l'azione manca quasi totalmente e che si svolge quasi sempre nello stesso chiuso (claustrofobico) ambiente. Ma Patrice Leconte vi riesce in pieno con un film che è un continuo omaggio a Hitchcock e che non ci consente un attimo di distrazione. Un film sulla solitudine, sulla difficoltà di comunicare e di essere capiti, un film in cui ti senti coinvolto fin dai primi minuti, partecipe ed emozionato (un film che è un delitto spezzettare in primo e secondo tempo... ma quando la finiremo con questa cattiva abitudine di cui non si capisce il senso?). Un film che finisce nel modo più inatteso ma coerente e credibile (alzi la mano chi non rimarrà sorpreso!). Sandrine Bonnaire e Fabrice Luchini offrono una performance eccezionale che non sarà dimenticata tanto presto.
Sì, con questo film si potrebbe dimostrare che un certo successo di pubblico si può ottenere senza necessariamente inserire sesso alla Tinto Brass e/o violenza alla "Passione di Cristo" espliciti pur di fare cassetta. Ma lo scorrere del film, al di là di dimostrarci quanto sia difficile trovare ai nostri tempi una persona preziosa disposta ad ascoltare il prossimo senza aggredirlo, è piuttosto blando e incolore, troppo tipicamente francese. Del resto i registi francesi non sanno fare altro...
Scelta degli attori perfetta scelta dei volti perfetta recitazione perfetta ambientazione perfetta.e poi con che gusto leconte mescola l'ironia alla fondamentale malinconicità della storia.nulla è scontato, i ruoli si capovolgono e si ingarbugliano più volte, chi è che ha bisogno di chi, perfetta la innocenza mista alla perfidia di anna, perfetta la intera gamma di emozioni e sentimenti attraversata dallo psicanalista per caso e rivelata soprattutto dallo sguardo. ma come è possibile riuscire a fare un thriller solo con parole ed espressioni? eppure non c'è un attimo di noia o di stanchezza, si rimane ipnotizzati sulla poltrona fino al finale liberatorio. perfetto esempio della raffinatezza della migliore cinematografia francese