Ma perché insistono a fare dei film assolutamente inutili con attori impresentabili e storie idiote?
bene "la mano" e il pubblicitario, ma antonioni, per favore, lasciatelo a casa una volta per tutte!
marcello
..il film e' per certi aspetti deludente. la recitazione, nell'episodio di antonioni e' davvero penosa e il doppiaggio e' scadente.a parte qualche perla della fotografia scarterei tutto. peccato.
divertente e originale equilibrium. gradevole e raffinato "la mano" (kar wai e' davvero un grande) anche se un po' scontato. come sempre, ottima la recitazione di gong li.
bellissimi i disegni di mattotti che non finira' mai di stupirmi e molto bella la canzone cantata da caetano veloso che accompagna gli episodi. alla fine sono uscito con la sensazione di aver visto un film inutile. mi aspettavo ben altro...
E' praticamente impossibile valutare questo film nel complesso senza distinguere fra i tre episodi che presentano rese assolutamente diverse. Il mio voto globale è quindi puramente indicativo. Entrando nello specifico:
Il filo pericoloso delle cose (Antonioni): Episodio veramente brutto!!! Penoso... assolutamente sconclusionato, non solo non riesce ad essere erotico (cosa non necessariamente richiesta) ma neppure è in grado di parlare di erotismo... La colpa non è da attribuire soltanto ad Antonioni. Solo un tizio che afferma "Gianni! L'ottimismo è il profumo della vita!" poteva contribuire a realizzare una sceneggiatura talmente vuota e banale da lasciare sbalordito lo spettatore che continua a chiedersi come sia possibile anche soltanto pensare di mostrare in sala una tale sciocchezza... La pessima recitazione degli attori fa il resto. Si salva solo l'ultima inquadratura che ha effettivamente un forte impatto e fa intravedere le capacità indubbie del regista italiano. (VOTO 2)
Equilibrium (Soderbergh): buffo e dotato di una simpatica vena graffiante nei confronti del modello di vita moderno, ironizza sullo stress che affligge l'uomo contemporaneo e su come questo stress influisce sulle fantasie erotiche umane... nel complesso è piuttosto deboluccio ma tiene compagnia per tutta la sua durata. (VOTO 6)
La Mano (Wong Kar Wai): senza ombra di dubbio è l'episodio migliore (non che ci volesse molto...). Ritroviamo il solito straordinario Wong Kar Wai che ci parla di una storia d'amore assoluto, fedele e impossibile, come sempre. Elegante nella fotografia (poteva forse essere altrimenti?), si tratta di una nuova piccola-grande lezione di cinema del regista cinese che ci dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che l'erotismo è molto più legato ad immaginazione e stato d'animo di quanto non lo sia al senso della vista ed alla nudità. Senza mai mostrare un corpo spogliato Wong riesce a trasmettere una sorta di tensione e carica sensuale esplosiva attraverso i suoi personaggi in almeno tre scene da antologia che si fissano indelebilmente nella memoria dello spettatore rapito. E la mano, appendice tipicamente umana, diventa al tempo stesso l'elemento attraverso cui si manifesta il desiderio di entrare in contatto con l'oggetto della propria pulsione e l'elemento attraverso cui questo desiderio si concretizza in un modo tale da non escludere tenerezza e dolcezza (come nella scena finale...). Questo episodio da solo vale ben più del prezzo del biglietto e ripaga ampiamente lo spettatore perseverante della pazienza dimostrata per arrivare alla conclusione di un'opera decisamente disomogenea! (VOTO 9)
Dov'è la classe, la poesia che tutti si aspettavano in questo film?
Dei tre episodi forse solo l'ultimo,"La Mano" di Wong Kar Wai, merita qualche apprezzamento. Del resto è un film da dimenticare. Ma come ha ha fatto Michelangelo Antonioni
a scritturare degli attori cosi' pessimi? Mai vista una recitazione peggiore in vita mia! Gli do 1 perchè 0 non si puo'. Sconsigliato vivamente.
Credo il film sarebbe stato apprezzato ancora di più se lo avesse diretto per intero Wong Kar Wai, il cortometraggio di Antonioni sembra un'omaggio alla maserati, quello di Steven Soderbergh una divertente parodia sugli strizza cervelli, mentre il cortometraggio di Wong Kar Wai è l'unico che parla di erotismo come solo un maestro come lui sa fare.