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13dici a tavola

Opinioni presenti: 12
Media Voto: Media Voto: 8.5 (8.5/10)

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Nostalgico

(7/10) Voto 7di 10

Film leggero, senza pretese, credo. Davvero bella la Smutniak, anch'io avrei fatto follie per lei. Che bei tempi quelli, 13 a tavola invece un po' meno, dai vostri voti mi aspettavo di meglio.



Graziano, 25 anni, Cassano d'Adda (MI).




sembra una fiction qualunque!

(6/10) Voto 6di 10

il lacrimevole tentativo di fare cinema è riuscito solo a produrre uno scadente squarcio televisivo simil-fiction con attori eccessivamente teatrali come giannini e altri insignificanti come il vaporidis. magnifici, invece, il benvenuti, la amelia monti e la cavallaro. peccato perchè la scenggiatura meritava attori e riprese più spumeggianti, scorrevoli e una colonna sonora meno assordante.



Antonio, 40 anni, Civitanova Marche (MC).




Indimenticabile

(10/10) Voto 10di 10

Un film che ti fa passare dal sorriso alle lacrime in un attimo, il fascino di un antico amore, il ritornare nei luoghi per ritrovare il proprio passato......c'è un po' di Casablanca, un po' di C'eravamo tanto amati. Incredibile la scena dell'atto notarile, con una somiglianza assoluta tra gli adulti di oggi ed i ragazzi di ieri, roba da farti venire un groppo in gola. Per chi ha avuto nel suo passato un amore impossibile è un film criminale, che ti fa star male. Voto 10.E lode.



Giuseppe, 70 anni, Cosenza (CS).




W gli anni 60,i sentimenti,il dialetto toscano e la Toscana....

(9/10) Voto 9di 10

Film molto piacevole,se pur come c'è scritto nella recensione sia basato su luoghi comuni tipici degli anni 60, per chi non gli ha vissuti, come me, può essere una buona lezione di "sessanteismo",forse al recensore da fastidio che non siano riportate le lotte comuniste dei 68ini,alle quali si allude soltanto facendo vedere dei vecchi nullafacenti appartenenti al partito comunista ed un treno riempito per l'appunto di "scappati di casa". Il film non è banale o scontato, o se anche in certe situazioni può risultare tale è per via del fatto che tutta la vicenda è basata sul racconto di cose trascorse,di altri tempi e che quindi è inevitabile riproporre,anzi sarebbe d'apprezzare la fedeltà con cui sono presentate.E poi sono valori che non stancano mai,piacevoli per chiunque poichè possono riportare indietro nel tempo persone oggi adulte,e far gradevolmente scoprire alla mia generazione quali erano i costumi del tempo,e magari suscitare,come nel mio caso,anche un po' d'invidia per quei splendidi anni raccontati,e non vedo altro modo per farlo, riproponendone i fattori caratterizzanti come: un celebre film con un attore simbolo quale Gassman, canzoni che a differenza della gioventù di quel film possiamo ascoltare con piacere anche noi giovani di oggi,macchine decappottabili e il mitico maggiolone che viene magistralmente riproposto nella sua nuova versione creando così una struttura ciclica che collega passato e presente,ed altri piccoli particolari che io non avrò neanche notato semplicemente perchè non li conosco o meglio non li considero elementi strettamente legati agli anni 60. Il resto del film è graziosamente montato, il topos del bacio nel contesto burrascoso del clima meteorologico è geniale se contestualizzato al film,infatti il temporale può rappresentare la situazione che si era creata intorno alla famiglia che aveva visto in un anno: progredire la malattia del padre,il quasi compiuto tradimento della madre, il venir meno della fede della zia,la difficile situazione economica,le gelosie ed invidie tra cugini e cugine e un fidanzamento fallito ancor prima d'incominciare,a separare da tutto questo le uniche due persone rimaste "normali" c'è un fragile tettuccio di tela di una macchina decappottabile che isola i due cuori da tutto il caos esterno creando una situazione idilliaca che solo persone senza una vena di romanticismo non possono non apprezzare. Di situazioni che vanno dal grottesco al sentimentale ve ne sarebbero altre da descrivere,ad esempio è palese il riferimento al film "il sorpasso" che si concretizza con l'arrivo dell'avvocato mentre Giulio sta in modo solitario studiando,ed anche questo è un elemento che un cinefilo non può far altro che giudicare positivamente.Il mio invito è di guardare il film e di farne anche esperienza,poichè è l'unico che mi ricordi che tratta il tema della necessità dell'uomo di ritrovare le proprie radici e di rimanere attaccato ai propri ricordi l'unica cosa della quale nessuno potrà mai privarci.



Stefano, 19 anni, Genova (GE).




Ha tutte le carte in regola per essere il nuovo "Ciclone"

(8/10) Voto 8di 10

Stavo pensando al filmuccio miliardario di Pieraccioni. Qui c'è qualcosa di simile e qualcosa di più. Metti una stupenda villa toscana, un cast di bravi attori e una ragazza dalla bellezza sconvolgente, aggiungi un po' di nostalgia e molto mestiere nel confezionare una storia leggera leggera. Ah, dimenticavo, l'omaggio commosso alla pellicola "mamma di tutte le commedie all'italiana", "Il sorpasso" che fu girato quarant'anni prima negli stessi luoghi. Ecco l'ultimo film di Oldoini. Autobiografico? Pieno di passaggi "telefonati"? Forse, ma conta soprattutto la tecnica narrativa. Un flashback che si ricollega al presente con vari espedienti: il montaggio parallelo fra i due incidenti stradali, quello del "Sorpasso" e quello "vero" dove Giulio adulto (Giancarlo Giannini) si rompe un piede. La panoramica fra situazione attuale e ricordi, come nelle "Notti bianche". La voce narrante come in "Viale del tramonto". La trama sarebbe semplice semplice, ma i caratteri che circondano la storia d'amore fra Giulio giovane (Nicolas Vaporidis) e Anna (Kasia Smutniak) si danno da fare per movimentare il tutto. Alessandro Benvenuti (il padre di Giulio) è un ufficiale dei paracadutisti autoritario e nevrotico. Paolo Bonacelli è il nonno di Giulio, amante della bella vita. Angela Finocchiaro è la mamma di Giulio, bigotta e ingenua. Maria Amelia Monti è la zia. Tra corna e "coccoloni", la scommessa che i ragazzi mettono su per chi riuscirà a conquistare la bella Anna viaggia verso la prevedibile conclusione. Sarà il più timido e tenero a far breccia nel cuore della ragazza, inevitabilmente in un "Maggiolino" impantanato sotto un nubifragio di fine estate. Buoni montaggio e fotografia, anche se la villa rimasta al buio per un black out, nell'inquadratura da fuori, è improbabilmente illuminata da un gigantesco "bruto" da 5.000 watt. Altre quisquilie da amante dei bloopers: Giulio scappa di casa e si ritrova su un treno di militanti comunisti che stanno andando al funerale di Togliatti, però i vagoni sono trainati da una piccola locomotiva da manovra che non sarebbe riuscita ad arrivare nemmeno a Follonica, altro che Roma! Benvenuti ha la divisa da paracadutista ma il suo autista ha il basco kaki da allievo, non quello amaranto della Folgore e la "Campagnola" reca le insegne di una divisione di fanteria. L'ospedale dove Giannini viene ricoverato, in realtà, è l'Hotel Palazzo di Livorno, ormai in stato di abbandono. Un'ottima occasione per far vedere sul grande schermo la stupenda Terrazza Mascagni, uno dei più bei lungomare del mondo (infatti anche Mazzacurati, nel suo "L'amore ritrovato", ci ha regalato una stupenda inquadratura girata sulla stessa Terrazza dinanzi a un tramonto mozzafiato). Per me questa commedia, dal sapore leggermente agrodolce, merita pienamente di essere vista. Non sono un tipo che si accontenta facilmente. Il cinema impegnato e i film d'azione, è chiaro, abitano altrove, ma per passare due ore in relax e serenità "13 a tavola" basta e avanza.



Marco, 47 anni, Livorno (LI).





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