Mi è davvero dispiaciuto notare come in questo film, la cui storia è buona, gli attori recitino male.Abatantuono: se è un romano (nel film) come mai ha l'accento genovese? uno schifo totale.Castellitto: meglio di Diego, peggio di sè stesso in altri film. Non ha dato il meglio di sè.Impacciatore: l'unica, ripeto l'unica che abbia recitato bene. Ma un chicco di riso non può deliziare un piatto di riso avariato.Quindi, caro Ettore Scola, potevi dare molto, molto, molto, molto di più.Insufficiente.
Hai ragione, Lorenzo. Ma il mio non era un insulto, e neanche gratuito. Però in effetti riconosco di aver usato l'aggettivo sbagliato. Muccino non é un idiota: ci mancherebbe, con gli incassi che fa. E' più che altro un assassino, perché i suoi film, che qualche critico ha anche paragonato a Truffaut (sic), sono furbissime operazioni ammazzacinema che non aiutano certo a migliorare gli involgariti gusti del pubblico odierno. In un certo senso sono anche peggiori degli esiti di Vanzina & Co, i quali fanno me**a e la fanno dichiaratamente. Prendono cinicamente per i fondelli lo spettatore facendogli credere alla rinascita del cinema italiano, che sta ben in altri film. Prova a vederti - se non l'hai già fatto - le opere di Benvenuti, Calopresti, Ciprì e Maresco, Soldini, Pozzessere, Piavoli, e capirai perché Muccino é spazzatura.Comunque mi scuso per la svista: non é un idiota, é un sabotatore del cinema italiano, un furbissimo, e un astuto ed abile involgaritore dei gusti del pubblico italiano medio.
E' un bel film storico, girato da uno dei maestri della commedia all'italiana e uno dei nostri maggiori cineasti. Peccato che la sceneggiatura del regista e del glorioso Furio Scarpelli con i rispettivi figli Silvia e Giacomo sia un po' debole e non riesca a coinvolgere più di tanto il grosso pubblico, che forse si aspettava, pur in un film di un certo impegno, un po' più di divertimento, altrimenti presente in molte altre opere di Scola di pari spessore. Stavolta il regista ha optato per uno stile più "severo" e rigoroso: il ritmo é lento, il film é molto parlato. Un film comunque benvenuto e più che mai necessario in questi tempi di revisionismo storico e di continue discriminazioni, a dare un salutare scossone alla nostra memoria storica che corre sempre il rischio di assopirsi. Forse proprio per questo era preferibile un taglio più prettamente popolare (l'ultimo esempio di questo tipo del regista, pur su un piano un po' diverso, é "La cena" di tre anni fa). Avrebbe sicuramente giovato alle sorti del film, che purtroppo non é stato molto visto come avrebbe meritato. Nè molti ragazzini nelle scuole, ai quali più che mai farebbero bene certe lezioni di storia, specie se condotte con l'ausilio di un potente mezzo didattico quale può essere il cinema, sono stati capaci di apprezzarlo. Le battute intelligenti, comunque, con simili autori a scrivere, non mancano di certo. Un'opportunità sprecata, si direbbe. Gara di bravura fra i due protagonisti, Abatantuono e Castellitto, visibilmente molto maturato dagli esordi, ben disegnato il personaggio dell'intellettuale di Depardiéu. E accurata la ricostruzione storica. Un ultima considerazione: per recensire questo film c'era proprio bisogno di insultare gratuitamente un altro bravo regista come Muccino?
Trailer italiano (it) per L'ultima volta che siamo stati bambini (2023), un film di Claudio Bisio con Alessio Di Domenicoantonio, Vincenzo Sebastiani, Carlotta De Leonardis.