Il miglior film francese degli ultimi anni. tutto azzeccato. Forse i troppo giovani non lo capiscono... riguardatelo fra qualche anno, quando la vita vi avrà presentato tante analoghe, sgradevoli situazioni. Francesco da vicenza, quello del film è un te deum di Mozart.
Il tema del film è di quelli tosti: l'incomunicabilità tra le persone e l'infelicità che ne deriva. Ciascuno è preso dai propri pensieri, più o meno ossessivi, e non ascolta gli altri e, di conseguenza, non viene ascoltato; e non si accorge che la 'felicità' è a portata di mano. Questo bel film francese ha il merito di trattare l'argomento con leggerezza e una vena di ironia quasi degna di Woody Allen. Un film corale, vincitore del premio per la migliore sceneggiatura all'ultimo festival di Cannes. Lascia forse un po' a desiderare le fotografia.
Tanto per entrare in argomento: niente male come film, un "7" pieno. molto interessante la sceneggiatura, buoni i dialoghi. un film decisamente francese come humus e come sostanza. la storia è un apologo dei rapporti umani oggi, ma soprattutto del rapporto con se stessi in relazione agli altri. non è un caso che la vicenda sia ambientata in un contesto colto della parigi alto-borghese. la cultura e in particolare l'arte (tutti i personaggi si occupano di arte, ciascuno nel proprio settore) rappresenta per eccellenza il senso della propria identità, del consenso e dell'immagine che l'esterno rimanda al singolo. ma i singoli, chi più chi meno, non hanno pensieri che per se stessi. sembrano ignorare le necessità e i sentimenti di familiari e amici. e sembra uno schema autoreferenziale da cui non s'esce. in fondo, le "vittime" non sono migliori dei loro "carnefici": quando possono ripropongono lo stesso canovaccio a chi li frequenta. ma succede qualcosa che rompe lo schema...qualcuno lascia prevalere la dignità sugli interessi e non potendo cambiare gli altri, abbandona la scena. cambiando almeno se stesso.
e' un film brillante dal gusto amaro che parte con un ritmo incalzante e muta di registro filmico in corso d'opera. "così fan tutti" si involve nella narrazione e diventa forse un po' troppo filosofico "tout court", perdendo in parte di credibilità. non di meno si tratta di un prodotto ben confezionato e mai di superficie, che non raggiunge le sommità del "gusto degli altri" (capolavoro nel genere), ma che rende giustizia ad agnès jaoui, come cineasta intelligente e ancora in corso di maturazione artistica. cosi fan tutti...quelli che ben cominciano.
diego mariottini
Ho pensato al miglior allen nel vedere questo film francese.stessa lucidità nell'analizzare i rapporti interpersonali e stessa spietatezza (ma con indulgenza)nel mostrare come le cose cambino grazie all'intervento di un fattore nuovo,vedi il successo in questo caso.galleria di personaggi tutti più o meno azzeccati:lo scrittore egocentrico,la figlia grassa e per questo...egocentrica,l'insegnante di musica frustrata...una storia moderna che conferma il talento di questa regista che ci aveva già deliziato con "il gusto degli altri",uno dei migliori film degli ultimi anni.battuta clou:"per favore,abbassa il volume della bambina!".
Trailer italiano (it) per Giselle (Dutch National Ballet) (2023), un film di Marius Petipa, Jean Coralli, Jules Perrot con Olga Smirnova, Jacopo Tissi,.