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The Village

Opinioni presenti: 733
Media Voto: Media Voto: 6 (6/10)

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Cercando risposte...

(8/10) Voto 8di 10

Da pochi giorni ho rivisto The village, un film che amo particolarmente e che trovo in assoluto il migliore del regista. Parla una persona che non aveva tanto apprezzato "Il senso senso" per via di una serie di incongruenze che ne disturbavano la comprensione, pur riconoscendone la grande sapienza registica ricca di innovazioni che avevano definitivamente messo questo giovane cineasta indiano sul piedistallo delle attenzioni internazionali. Prima di continuare dirò subito che mi ha un po' deluso il resto della filmografia di Shyamalan, che trovo alquanto scadente, soprattutto se ci riferiamo ai film diretti dopo il grande "The village"...non sembra lo stesso regista. Peccato. Spero torni a fare grandi cose, magari cambiando gli ingredienti che contraddistinguono le sue idee drammaturgiche, delle quali ormai sembra vittima. Ad ogni modo, un uomo capace di concepire un'idea come quella del film in questione, di saperla portare avanti e dirigere con tale maestria, merita un occhio di riguardo, forse, più di uno... E arrivo al punto: al di là degli stupidi commenti declassatori, per lo più scritti da gente che col cinema ha un rapporto superficiale e personalmente irritante, gradirei sapere quali sono, in questo film, queste tanto citate incongruenze che lo renderebbero ridicolo o scontato o come volete... Da un po' di tempo continuo a cercare nella rete, sperando che ci sia qualcuno che faccia un elenco delle suddette incongruenze. Dove sono? quali sono? Per accellerare i tempi, dirò subito le cose che spero di non leggere: 1) L'assurdità di mandare una non vedente nel bosco. Non è affatto un'assurdità ma una scelta mirata, non solo da un punto di vista metaforico, ma più che mai drammaturgico: il padre sceglie intanto di far accompagnare la figlia da altri due ragazzi, i quali però hanno troppa paura e tornano indietro, in più, il fatto che lei sia cieca è una speranza di non vedere l'orrore del mondo, prendendo coscienza solo in parte della verità che si ciela dietro il villaggio (costumi-creature). 2) Il buco nel bosco chi l'ha scavato? Nessuno, ovviamente! è più che naturale che nei terreni boscosi possano capitare frane circolari di questo tipo, dalla forma geometrica quasi perfetta, gli scettici sono pregati di documentarsi un po', magari interrogandosi sul fatto che il regista, anche lui, si sia magari documentato prima di inserire l'elemento nella trama... 3) Esce dal bosco e trova subito le medicine? Certo! cosa ci sta a fare allora il ragazzo con tanto di divisa e jeep...è un personaggio chiave del finale, e il regista ha scelto, data la delicatezza del momento, di fargli interpretare la parte condendola con momenti di incertezza trapelanti dalle numerose sfumature espressive, ragion per cui il breve ruolo del ragazzo rimane così impresso. Vorrei piuttosto cercare di capire la spiegazione legata all'uccisione degli animali, elemento presente sin dall'inizio. Qualcuno può darmi delle risposte? Grazie g.



Gio4, 27 anni, Palermo (PA).




bello ed inquietante...

(9/10) Voto 9di 10

Ho visto questo film giusto ieri sera insieme a mio padre e dopo pochi minuti lui ha detto che gli sembrava molto lento: bè, per chiunque la pensi così, io non sono affatto d'accordo! certo, non è il classico film immediato e ricco d'azione, ma nella sua poetica lentezza a qualcosa di affascinante, che si adatta perfettamente agli scenari, ai personaggi e allo spirito dell'intera storia, molto originale e anche un pò oscura ed inquietante...in alcuni momenti ricorda i film quasi d'altri tempi, e assomiglia più ad un dramma che ad un thriller, ma quando la telecamera indugia sugli scheletrici rami del Bosco Proibito l'effetto è assicurato! Brividi e colpi di scena non mancano, la musica è anche molto adatta e trasporta lo spettatore in un intrico di mistro e magia a tratti fiabesco...bravi anche gli attori, soprattutto Adrian Brody. molto bello e senza dubbio fuori dal comune. come tutti i film di Shyamalan, dopotutto...



Eleonora, 14 anni, Noale (VE).




capolavoro

(10/10) Voto 10di 10

il film è un assoluto capolavoro, solo una visione superficiale può dare un giudizio diverso dal mio. ottimi gli attori, grande la regia e fotografia, e come per tutti i suoi film grande la colnna sonora. racchiude in se l'anima del cinema stesso.punto.



Davide, 26 anni, Piacenza (PC).




peccato

(5/10) Voto 5di 10

mi dispiace dire che non mi è piaciuto molto, anche se le idee che vuole trasmettere sono molte e per niente stupide, il concetto di paura dell'ignoto, il voler ricreare una società perfetta,anche se illusoria, per sfuggire al dolore del mondo reale ecc. Il ruolo di Joaquin Phoenix quale sarebbe? si vede poco e finisce subito moribondo. E poi quella cieca Cristo! si muove meglio di me che ci vedo!! non è molto verosimile



Federica, 33 anni, La Spezia.




ma senza esagerare..

(5/10) Voto 5di 10

Il film ha senso, come è logico che sia, ogni lungometraggio o cortometraggio che sia ha un suo perchè, che può essere condiviso o meno. Comincerei quindi col dare il giusto peso a questo film, non faciamone un capolavoro perchè non lo è, e non distruggiamolo con insulti gratuiti perchè non è questo lo spirito di una recensione o opinione che sia. Il film ha una sua morale, che si racconta riscontra tranquillamente in tutto il film, quello della ricerca del mondo perfetto in cui vivere dove regna l'armonia, l'amore, ecco quindi che si rischia il moralismo, come molto spesso accade nei film made in U.S.A. Proprio per questo l'unica cosa che ci fanno notare quando la protagonista raggiunge il mondo " reale" sono le cronache nere di un giornale e i notiziari di guerra nella tv dell'ufficio. Il mio voto quindi si basa sull'eccessivo moralismo del film che per mio gusto soggettivo fa si che un film perda di valore, perchè raccontato in un modo troppo diretto. Consiglio il leggendario "Arancia Meccanica" come punto di riferimento per un film che vuole raccontare la società malata in un modo che ti possa far veramente pensare. Scappare via e nascondersi per dimenticare tutto è troppo banale. Il film in conclusione si può guardare, con la consapevolezza che alla fine non ti farà porre domande sul nostro modo di vivere e sulla nostra società.



Dreaminess, 26 anni, Cagliari (CA).





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