Sono andato a vederlo con entusiasmo, apprezzando altri film di Allen.....e mi ha deluso profondamente!!Per i primi 20 minuti è carino e spassoso, poi...il tracollo:ma che è successo al bravo Woody quando girava questa pellicola? Sembra che dopo le prime scene si sia stancato e abbia lasciato tutto in mano a qualche aiuto regista maldestro!Uno dei peggiori film di Allen in assoluto.E intendiamoci: proprio perchè da lui ci si deve aspettare sempre qualcosa di particolare "Criminali da strapazzo"mi è parso assolutamente non all'altezza.Per fortuna coi film più recenti è tornato sui suoi livelli.
...e non me ne pento....un film bellissimo, divertentissimo, dialoghi veloci, che non annoiano mai, ancora una volta grande Woody, ma brave anche la Ullmann e Hugh Grant, una dei punti forti di questo film sono le numerosissime battute a raffica, non c'è un momento di pausa....davvero bel film....
Ma noooo! Dannazione è il film più rovinato che io abbia mai visto... rovinato sì, perchè la prima mezz'ora, quando Woody e gli altri tentano di organizzare il colpo il film fa veramente ridere, da farsela sotto!!! Poi quando fanno fortuna con i biscotti il film perde tutto il senso della storia, diventa noisissimo... se solo fosse stato incentrato tutto sulla rapina sarebbe stato un capolavoro di comicità. Peccato! Mi viene quasi da piangere.
Cosa resta di Woody Allen all'alba del suo sessantacinquesimo anno di prolifica vita? Un filmetto provocatorio quanto poco superficiale..Apparentemente grottesco, a tratti noioso, "Criminali da strapazzo" non è certo una pietra miliare del regista di Manhattan anche se, in fondo, non gli si può negare un'indubbia e tagliente capacità narrativa..Il "soldo","le palanche", insomma "il vil denaro" è il filo conduttore di tutta la pellicola che, dopo un breve prologo dove Allen fa il verso ai monicelliani "Soliti ignoti", si semplifica (solo apparentemente) in un'allegra commediola..Ma se il film neorealista raccontava un mondo dove il traguardo del benessere era disilluso dalla povertà culturale dei protagonisti, la pellicola alleniana scimmiotta coloro che, per un motivo o per l'altro, il benessere l'anno già raggiunto. Arricchiti paghi della ricchezza. Pseudo-intellettuali che perdono l'intelletto per il denaro. Insomma: cultura e moneta non vanno sempre d'accordo. Oppure: siamo sempre in cerca di quello che non abbiamo e quando lo otteniamo non lo vogliamo più!