Veramente un bel film non soltanto perchè è capace di raccontare realisticamente un periodo storico assai tormentato e complesso della storia cilena, ma soprattutto perchè nell'evolversi del racconto, è il quotidiano vivere delle piccole cose che assume grande importanza.
gli attori o sono di una bravura disarmante o hanno semplicemente interpretato loro stessi.
mi piacerebbe sapere come è stato accolto il film in cile, questa mia curiosità si fonda sul fatto che il film garage olimpo che affronta al pari di machuca problematiche ancora vive nella mente delle persone fu accolto apparentemente con freddezza dal pubblico argentino, la gente aveva semplicemente paura di recarsi nei cinema.
gli argentini preferirono aspettare di vederlo nelle proprie case. marco bechis, il regista di garage olimpo racconta che un uomo che lo aveva fermato per strada gli aveva detto "molto bello il suo film, anche se non l'ho visto".
Cara o caro niz, ognuno ha le proprie opinioni anche su avvenimenti consolidati dagli storici e persino dalla storia (i revisionisti sulla shoà ne sono un esempio, triste a mio avviso) ma attenzione a ritenere ineluttabile che "certe cose non sono fatte per durare".
almeno, non penso che il regista volesse intendere questo, tanto meno esporre moniti (negativi). piuttosto, nell'evidenziarci tale odiosa brutalità, oggi condannata a tutti i livelli (persino dal paese che la rese possibile, almeno a parole), ci indica che il percorso dell'integrazione è l'unica strada percorribile ovvero che nel 1973 stavano anticipando di 30 anni quanto oggi è patrimonio consolidato delle democrazie.
tra l'altro il governo democratico di allende che non era comunista non è caduto come foglie d'autunno per l'alternarsi delle stagioni (queste sì, per fortuna, hanno sempre il sopravvento) ma solamente perché qualcuno più forte, ricco e violento decise di distruggere la democrazia e di restaurare gli antichi privilegi che da sempre tenevano la famiglia di pedro nella segregazione.
si chiama fascismo niz, indipendentemente da come la si possa pensare in economia o altro, è la prevaricazione dei forti sui deboli (la sigaretta rubata a silvana e l'assalto che ha subito dalle signore), è l'esclusione sociale (l'atteggiamento di alcuni genitori in assemblea e di certi ragazzini, le paradossali accuse di comunismo a padre mc enroe), è la violenza sugli indifesi non a caso muore silvana mentre difende il padre, pensa al paradosso). di questo si parla, i cosìddetti "comunisti" (il governo allende) nel film fanno studiare gli esclusi, ogni analfabeta li vorrebbe nel proprio paese!
a proposito: i 30 maiali non erano stati espropriati dallo stato ma regalati alla scuola! che si tratti di un lapsus?
Questo film si può definire intenso ed emozionante. Bravi i bambini che interpretano i protagonisti e bella la storia che si sviluppa sullo sfondo delle vicende cilene del 1973. Storia e film sono ben integrati e c'è anche un pò di poesia che non fa mai male.
La trama è banale: la possibile amicizia tra un ricco ed un povero, entrambi bambini. La particolarità sta nell'ambientazione polticia del film: la lotta sociale, politica e militare tra i socialisti di Allende e la dittatura di Pinochet che ha attraversato il Cile nel 1973. Storie private all'interno di un turbolento quadro politico. LA trama in realtà pone allo spettatore un quesito: siamo i Gonzalo (il bambino ricco) o i Machuca (quello povero)? Gonzalo non deve lottare, può anche dormire, la vita gli ha comnsegnato soldi e potere, deve solo crescere. Machuca non ha nulla, deve conquistarsi tutto. Ma il punto è: fa bene Machuca ad alzare la voce e a mettersi in evidenza oppure dovrebbe adoperare un comportamento più misurato e tentare così di entrare nel gruppo a cui appartiene di nascita Gonzalo?
Carattere, personalità e sensibilità determinano la risposta.
tanto questo film è circoscritto ed ambientato con precisione in un tempo e in un luogo, tanto il messaggio (decisamente pessimistico) che porta è senza tempo.
è il 1973, siamo a santiago de chile.
in primo piano, l'amicizia tra un ragazzo di buona famiglia, gonzalo, ed il suo compagno di scuola dal nome mapuche, pedro machuca (ecco il titolo).
nonostante la differenza di classe, i due diventano grandi amici e conoscono insieme i grandi piaceri della vita (l'alcol, le prime slinguazzate con la loro amichetta, i fumetti, la bici, le risse con i compagni, etc).
sullo sfondo del tutto, il chile del '73, con manifestazioni pro allende e contro.
non sto a raccontare molto della trama, anche perchè il film è bello e sarebbe meglio vederlo senza sapere come va a finire.
ad ogni modo quella che può sembrare una pellicola in difesa del comunismo, non è in realtà (ovviamente a mio avviso) che un monito: certe cose non sono fatte per durare. la dura e triste realtà delle cose ha sempre il sopravvento. così come i maiali espropriati dallo stato ad un fattore e fatti allevare alla scuola privata che ospita anche i bambini poveri sono destinati a morire, così anche l'illusione che il socialismo possa "andare bene al chile" è destinata a cadere, ed in maniera violenta.
ditemi voi, se lo guardate, la vostra impressione...