Pasoliniano e anche Neorealista questo è il succo di Saimir, la realtà italiana del mondo dell'immigrazione vista con gli occhi di un ragazzino albanese. Il film ruota su paesaggi decadenti con lo sfondo del mare perennemente in tempesta contrapposti con la voglia di saimir di cambiare vita o perlomeno di avere una vita normale non ai margini della società. Bello e intenso il rapporto con il padre passato da una fase di apatia allo scontro vero e proprio. Non ne avevo sentito parlare l'ho visto a scatola chiusa ma come prima opera di questo regista speriamo ce ne siano altre e magari un po' meglio distribuite ed "accettate" nello show business nostrano fatto di troppi cinepanettoni, scamarci e pieraccioni. Voto 9
Il film affronta il tema dell'immigrazione attraverso gli occhi di un ragazzino albanese che fa fatica ad integrarsi con i suoi coetanei italiani e a trovare un lavoro onesto. Lo svolgimento tuttavia è svogliato e la trama è ridotta all'osso. Insomma, non mi ha fatto riflettere né mi ha emozionato.
In genere non mi piacciono i film italiani, quasi tutti penosi. Ma questo si mette in netta evidenza! Film che parla della situazione critica nel nostro paese dell'immigrazione clandestina, dei furti fatti da zingari e nomadi, prostituzione minorile! Se dovessi dare un voto per quanto mi e' piaciuto gli darei un 1, ma questo per gusti personali, per gli argomenti trattati che proprio non mi va di vederli neanche in un film. Ma realisticamente parlando, questo e' un ottimo film, con alcuni attori semiprofessionistici ed altri presi letteralmente per strada ( il protagonista e' un ragazzino albanese addocchiato per caso dal regista mentre sgommava col suo motorino per strada ) e questo rende il tutto dannatamente realistico ( viso e accento parlato)
La brutta scena della 15enne biondina ( rimango sul vago ) pur non facendo vedere nulla, mi ha fatto stare veramente male!!!
Da vedere!
Ci sono esordi che lasciano il segno, e "Saimir" di Munzi è uno di questi. Un film crudo nel soggetto e maturo nel risultato artistico, nello stile e nella scrittura, recitato benissimo: e poi si dice che il cinema italiano è morto!
Ma perché di un film come questo si è parlato così poco? Non si fa che parlare di crisi del nostro cinema e poi quando un giovane regista realizza un gioiello come questo passa sotto silenzio. A volte sono i "media" che sono in crisi, e la testa di certi critici. O no?
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(9/10)
