Lo conoscevo ma non l'avevo visto. uno strepitoso travolta, se ci fosse ancora bisogno di dirlo, un gigante, ai livelli e forse + di grandi come de niro, pacino, m.brando e chi + ne ha + metta, e un'ottima talentuosa scarlet, entrambi capaci di fare qualsiasi parte venga loro proposta.bravi! del film diciamo che è godibile con alcuni spunti sopra la media ma esaltato soprattutto nelle fasi + zuccherose dagli interpreti. il finale che potrebbe essere tanto caramelloso da disturbare, si riesce ad apprzzare solo per le bellissime pause di stupore che lo contrassegnano. discreta sceneggiatura, splendide musiche. otto
Classico esempio di tentativo non pienamente riuscito. sulla carta tutto concorreva a fare di questo film qualcosa di particolare e non facilmente dimenticabile: una storia accattivante, una ambientazione suggestiva, personaggi molto umani, presenza di attori illustri e di indubbia bravura… ma… qualcosa non funziona. il film non ti prende, non ti emoziona. una certa superficialità aleggia in tutto il racconto e il merito non sai se attribuirlo maggiormente alla sceneggiatura o alla regia. ciò che maggiormente delude è la performance di john travolta, per la prima volta del tutto non convincente (troppa recitazione, assoluta mancanza di spontaneità e il doppiaggio non aiuta). eccezionale si conferma ancora una volta scarlet johansson e la sua prestazione merita da sola il prezzo del biglietto. una bella sorpresa è gabriel macht in un ruolo non facile.
Il film è un'ottima storia sul trascorrere del tempo, il trascorrere vero, non quello dei compleanni e degli anniversari.
Il tempo specchio dei nostri fallimenti (successi) ci aspetta oltre quel piano a ridere di quanto siamo stati "bravi".
Un film che va assaporato con lo stesso ritmo, e lo stesso sottile piacere, con cui si legge un libro. E se talora un libro lo si finisce tutto d'un fiato, è anche vero che poi si torna indietro per sfogliare le pagine che ci hanno colpito di più. I ritmi sono lenti? No, sono perfetti. Perchè siamo in Lousiana. E qui la vita scorre piano. Proprio come il Mississippi, che lambisce una New Orleans popolata di invisibili e che resterà impressa per sempre nella nostra memoria. A prescindere dalle splendide prove dei tre protagonisti (sulle quali c'è poco da aggiungere) e di tutto il contorno di comprimari (che disegnano un affresco indimenticabile di una certa provincia americana), restano le tante riflessioni che scaturiscono dalle citazioni letterarie sparse qua e là con una leggerezza che non ha nulla di spocchioso. E che sono un valore aggiunto incommensurabile di questi tempi. E' dunque il cuore un cacciatore solitario? Non lo è, no davvero, quando riusciamo ad imbatterci in film coinvolgenti come questo. Che riconciliano con il cinema e con la vita. E regalano una gran voglia di condivisione con altri cuori, che ancora pulsano come il nostro.