Sicuramente una pellicola toccante e da vedere,ma nn mi è piaciuto il fatto che Moore nn faccia vedere l'altra parte della medaglia:mentre a New York i cittadini americani piangevano i loro familiari vittime dell'attacco,nn si sn visti donne,uomini e bambini che nelle strade del mondo arabo gioivano e festeggiavano il "bersaglio colpito".Non ha fatto vedere la felicità al momento della caduta del regime di Saddam... Patetica e contraddittoria poi la scena della mamma che piange la morte del figlio:nella scena precedente era stata lei a dire di aver spinto il figlio ad arruolarsi e si sentiva orgogliosa di saperlo nell'esercito.mi veniva voglia di dire "lo sapevi che c'era qst rischio...eppure sei stato tu a mandarlo nell'esercito". Poi,xchè condanna il fatto che solo i meno fortunati entrano nell'esercito?Purtroppo è la realtà, anche qui in Italia.chi nn ha altre possibilità,si arruola...è x qst che nn si tratta mai dei figli dei "grandi"...nn so, ho l'impressione che qui ognuno ci fa vedere quello che gli fa comodo e la verità, quella effettiva nessuno la potrà mai sapere...un film cmq da vedere!
Non c' e' niente da dire:il film colpisce decisamente nel segno.addirittura emoziona, dote non comune per un documentario.almeno alla pari con "bowling a columbine".
da 8+, gli do nove perche' m.m. mi sta simpatico almeno quanto g.b. mi sta antipatico, e per alzare la media.
Giustamente l'intera critica (senza differenze tra sinistra e destra) invita a vedere il film (per fortuna grande successo anche negli Stati Uniti). Non è un semplice documentario, non è una semplice inchiesta… è un vero film che non potrà non piacere anche a quanti non si interessano di politica. Moore è un abile regista e lo si vede nella scelta delle immagini, nel ritmo che sostiene tutta l'opera, nella sapiente miscela tra dramma e satira.
Si esce dalla visione sgomenti (per non dire disgustati) e con tanti interrogativi in testa, soprattutto uno: ma in che mani siamo?
Dopo che è stato digerito e rigurgitato, abbiamo visto il "capolavoro di menzogne" premiato con la palma d'oro, alla lotteria di Cannes, di Michael Moore, Fahrenheit 9/11. Siamo rimasti interdetti, perché ad una prima parte delirante e assurda con ricostruzioni false e collegamenti logici, che solo nella mente dello "smilzo" regista trovano una coerenza, è seguita una riflessiva e per certi versi profonda seconda parte, che mette a nudo il dolore e l'ipocrisia degli uomini, nonché il loro enorme cinismo. Certo anche questa seconda parte, che ci ha stupito, è fine a stessa e non risolve i problemi che l'umanità sta vivendo. Il film è pieno di errori e ricostruzioni assurde, menzogne che sanno di mentire, di cui è inutile dare conto. La natura malsana è nell'ossessione di motivare l'attacco alle torri gemelle come voluto dal sistema economico-politico, che oggi guida gli Stati Uniti d'America... Sembra quasi che l'11 settembre sia stato pensato, organizzato e messo in atto dalla stessa amministrazione Bush. Folle!!! Mai una volta il film riflette sulla natura del terrorismo, sui suoi scopi, sulle sue tensioni: si preoccupa solo di far passare un'intera classe dirigente per sprovveduti e ignoranti individui, che cercano solo di arricchire se stessi... Ma la sponsorizzazione di Kerry al Pig di becara propaganda americano si commenta da sola ed illude i soli, incapaci nemici della democrazia.
Trailer italiano (it) per Adesso vinco io - Marcello Lippi (2024), un film di Simone Herbert Paragnani, Paolo Geremei con Marcello Lippi, Gianluigi Buffon, Alessandro Del Piero.