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Pornocrazia

Opinioni presenti: 16
Media Voto: Media Voto: 5 (5/10)

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Che due maroni....

(1/10) Voto 1di 10

Visto e considerato il protagonista del film il titolo dell'opinione mi sembrava adatto...è un film che vorrebbe comunicare,intrigare,la scelta di Siffredi incuriosisce,ma in sostanza chi l'ha scritto e girato non sapeva minimamente da dove iniziare,in pratica non aveva idee. Fortunato perchè ha trovato un produttore disposto a cacciare i soldi per questa boiata. C'è più creatività e trama in un reale film porno,il che è tutto dire. Lo buttiamo nell'umido e nel secco?



Massimo, 45 anni, Arco di trento (TN).




bleah!!!

(1/10) Voto 1di 10

abbiamo preso visione in 4 amiche di questo film.....sconvolgente!!!l'unica nota positiva che possiamo dare è al "membro" del nostro amico Rocco!!!!!tutto il resto è noia!!!!!!



Giusy, 27 anni, Ferreri.




Stupendo un film da vedere

(10/10) Voto 10di 10

Non ho parole, un film con tanta profondità da scorgare la voglia di un intelletualismo cosi dolce ma nello stesso tempo da far riflettera della vera essenza della donna, non più come oggetto da far venire alle falde del Kilimangiaro. Dopo questo film riesco a vedere la donna sotto un aspetto diverso, non più come materia fecale inerte, ma solo un filo che lega del cotone idrofilo del suo tampax.



Carlo, 45 anni, Roma (RM).




"Una sgradevole vergogna" è dir nulla...

(1/10) Voto 1di 10

Che ognuno, si metta a fare il lavoro suo...! che la regia è cosa dei maestri intellettulali, lo sappiamo già! che la recitazione è ispirazione e poesia di chi ha un cuore grande quanto un oceano, lo sappiamo già! che il cinema serve a migliorare le nostre vite insegnandoci qualcosa di profondo, lo sappiamo già! ed allora come mai vediamo un film del genere, ed addirittura diciamo: "grande..." e le vere opere? quelle che fanno piangere il mondo, in quanto riescono a toccare i tasti dolenti dei nostri animi? le abbiamo dimenticate? posso io commuovermi, se a farmi la lezione sui sentimenti, con dialoghi profondi, è uno che non ha nient'altro nella sua storia di famoso che la virtù più indecente? a me fa emozionare Shakespeare e tutti coloro che ne hanno recitato i suoi sacri versi, e siccome il cinema non serve ad altro che ad emozionare, nel comico o nel drammatico, con sorrisi o lacrime, questo film, è solo sgradevole. si prospetta tale anche dal titolo e da qualche altra informazione, ma per giudicarlo, purtroppo, tra un opera ed un'altra, ho dovuto anche vederlo. se i voti andassero anche sotto zero, avrei dato un -40, ma purtroppo posso dare minimo 1



Armando, 16 anni, Corigliano Calabro (CS).




Anatomia dell'inferno

(10/10) Voto 10di 10

L'inferno. Checché ne dica il maschio mediocre, l'Eterno Femminino suscita per sua intrinseca struttura nel debile inconscio virile un'intensa ripulsa, un sentimento d' orrore, o terrore che è il medesimo suscitato dalla Morte, dal sangue, dal Vero. Il sesso, il piacere femminini son quel che non si vede, quel che esiste senza che se ne abbia prova. Eros, thànatos. Nell'uno non si può prescindere dall'altra. L'imaginifica creatura femminile gestisce per indole metafisica le forze ctonie con magica maestria; l'imaginifica creatura femminile vive un furor sessuale che si sprigiona dall'urna occulta del fertile grembo; l'imaginifica creatura femminile non teme la notte, non teme il porpora del sangue, non teme il pulso vitale. Dinanzi a tale fenomeno, dinanzi alla creatura vitale per eccellenza, dinanzi alla Maga, alla Madre, alla Menade, alla Donna Angelo (non l'asessuata degli stilnovisti, piuttosto la yogini che conduce il maschio allo stato di Trascendenza, proiettandolo in una dimensione panica ed arcaica, ctonia, d'unità dei contrari, improponibile per l'anima maschia, di purezza e materialità nel medesimo tempo), come potrebbe l'uomo porsi? La regista propone due vie (tra le righe suggerendo la possibilità rara d'una terza, la via del tantra, mi vien di dire): la negazione del Femminino nella scelta omosessuale, o la topica aggressione maschile di un ente, il sesso femmineo, che, nella sua apparente delicatezza, si mostra al maschio quale gorgo divoratore, quale magma annichilante. E l'angelo muore. Per aver tentato la salvezza dell'irriducibile alla salvezza.



Gemma, 20 anni, Falconara (AN).





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