Mai mi sarei aspettato che un giorno avrei dato un voto così basso al grandissimmo attore romano. Sordi lo apprezzo tantissimo ma la delusione nel vederlo così sopra le righe per tutto il film, assunto a diventare una vera e propria macchietta, mi ha portato al desiderio di esprimere il mio dissenso nei confronti dell'alta valutazione data a questo film, mitizzato da un paio di immagini "icone" come quella degli spaghetti e sulla moto americana! E' vero, ha sessant'anni, ma ho poi scoperto di trovarmi pienamente d'accordo con il giudizio definitivo del nientepopodimenochè "il Morandini": uno sketch diluito in un film di grana grossolana...
L' albertone nazionale lo si vede in tante macchiette e una e' sicuramente questa , in cui il fanatico del americanismo in Italia , diventa il simbolo di un Italia che cambia e si rinnova con una bella presa in giro del italia americanizzata . E' comunque un film datato e sicuramente non uno dei piu' belli di Sordi .
La cosa che più mi dispiace è che ci siano così pochi commenti a questo film e così tanti per tutte le odierne cretinate americane. E' un discorso che vale per tutto il grande cinema italiano del passato: dimenticato dai cosiddetti giovani e ricordato con affetto e commozione solo da noi che abbiamo superato i 30. Mi rincuora il fatto che tra le poche opinioni ci siano quelle di ragazzi sotto i 20 anni, da tutta Italia, addirittura dalla Brianza! Quello era vero cinema, quello di oggi solo business pompato dalla pubblicità. Mi sembra superfluo descrivere il film, alcune scene sono leggendarie, altre fanno ridere di gusto, altre ancora ti fanno venir voglia di non andare più al cinema!
Una commedia brillante e ben diretta con un A. Sordi a dir poco sensazionale. E' lui infatti, nei panni di Nando Moriconi (uno dei suoi personaggi meglio riusciti), il protagonista indiscusso di un gran numero di gag divertenti e mai volgari, alcune delle quali sono diventate ormai il simbolo del cinema del nostro Paese di quegli anni. Il loro denominatore comune è il mito dell'America che nel dopoguerra aveva affascinato moltissimi giovani Italiani. Un classico da vedere.
Dopo il film "Mamma mia che impressione" del 1951 che fu il il suo primo film da intero protagonista, e che risultò un fiasco come il successivo "Lo sceicco bianco" e "I vitelloni", il grandissimo Alberto Sordi si rifece in pieno con questo piccolo capolavoro che diventò un cult, probabilmente il suo film comico più famoso e un'ottima rappresentazione efficace anche oggi sul mito dell'America per i giovani italiani ma che sopratutto lo consacrò attore comico e in futuro gli avrebbe fatto ottenere la cittadinanza onoraria del Kansas City. Comunque il mitico personaggio di Nando Moriconi venne inventato un anno prima nel celebre episodio del film "Un giorno in pretura" sempre diretto da Steno e tornerà ventuno anni dopo nel quarto episodio del film "Di che segno sei?" di Sergio Corbucci. Alberto Sordi così scatenato e incontrollabile e un pò provocatorio per gli altri personaggi del film sembra aver anticipato gli atteggiamenti di Roberto Benigni nel suo "Il piccolo diavolo". La mitica scena degli spaghetti è entrata nella storia ma la mia preferita è quella in cui lo vediamo scorrazzare per le strade di Roma con la sua bellissima Harley Davidson causando un sacco di disastri, non mi sono piaciute però le scene in cui prende le botte. Tra gli interpreti sono molto bravi anche Giulio Calì nel ruolo di suo padre e vincenzo Talarico in quello dell'onorevole. Consiglio la visione di questo divertente piccolo capolavoro se volete trascorrere qualche ora di allegria in compagnia di un vero comico, altro che quegli sciocchini che abbiamo oggi.