Il VERDONE più completo è questo, quello di COMPAGNI DI SCUOLA, la miglior commedia della storia a mio avviso. Di questo film andai a vedere la prima a Roma, invitato da un amico di cui non dico il nome, mi piacque moltissimo, ho riso tutta la serata e alla fine, quando Verdone stava ringraziando il pubblico uno ad uno, gli chiesi " Carlo ma perchè così pessimista?" lui mi fece un sorriso e allargò le braccia "in questo periodo così mi sento". Bernabucci troppo forte, è per me l'erede vero di Mario Brega. De Sica in grande forma, Verdone si concentra più sulla regia. Verdone studiò a perfezione questo film guardando anche i minimi particolari. Chiudo dicendo di non fare rimpatriate perchè anche a me è successo e la situazione è peggiorata in modo molto più pessimista di questo film.
Film spartiacque della carriera di Verdone. Lo stesso Carletto nazionale lo ha definito il suo film piu\ bello, opinione condivisa da tanti. Bello per il soggetto, una rimpatriata tra vecchi compagni di liceo dopo 15 anni. Bello per la sua coralita', con 17 attori coinvolti. Bello per il suo scorrere leggero con finale amarognolo. Sembra quasi un sunto dell'escursus cinematografico verdoniano: c'e' la Giorgi e la meno nota Isa Gallinelli, come in "Borotalco". C'e' Natasha Hovey, come in "Acqua e Sapone". E c'e' naturalmente uno dei migliori Christian De Sica di sempre, gia' presente in entrambi i suddetti film. Non sarebbe stato male inserirci anche Ornella Muti. Ma Verdone riesce comunque a svettare su tutti, lui che nel gruppo parte come il piu' perdente (De Sica a parte), insoddisfatto insegnante oppresso da una moglie becera e pecoreccia. De Sica e' il piu' divertente, calato alla grande nel ruolo di un cantante fallito ed in bolletta totale che cerca di spillar quattrini in tutti i modi ai compagni. Sorprendente Bernabucci, attore per caso, alla sua prima esperienza davanti al ciak. nella parte del burino arricchito. Non tutti lasciano il segno, a cominciare dalla modesta Nancy Brilli, nel cui ruolo di reginetta avrebbe figurato molto meglio la Giorgi. Un successo di pubblico strameritato, comunque. Dopo questo film, il vero Verdone non si e' piu' visto, ahime'. A parte in "Viaggi di Nozze"
Bellissimo, coinvolgente, divertente, amaro... Nel microcosmo di villa Scialoja un universo di caratteri umani che il grande Verdone ha saputo tratteggiare con situazioni e battute memorabili (posso dire di sapere il copione quasi a memoria....). E accanto al sorridere amaro di fronte alla miseria morale di certi individui (ad es. il politico Valenzani, veramente odioso), si assiste alla profonda evoluzione del "patata": inizia la festa sposato a una megera che non sopporta, preso da un rapporto amoroso casto ma un po' innaturale con un'allieva e con in bocca sigarette di plastica, e termina con una boccata liberatoria di fumo di vera sigaretta, dopo aver lasciato la moglie e dopo essere stato lasciato dalla giovane allieva ("Io non voglio diventare come voi").
Solo due piccoli difetti: la suddetta moglie, veramente troppo "burina" (ci si chiede come Ruffolo abbia potuto sposare una così), e l'accento marcatamente romagnolo di Lepore-Ferrini che in un gruppo in cui tutti hanno (chi più chi meno) accento romano, stona un po'.
Film mitico.