mi unisco convinto al coro di plaudenti a questo piccolo capolavoro cinematografico. Ho avuto il piacere di gustare la maestria e la poetica di un autore che mi è comparso davanti quasi per caso ma che non abbandonerò. Il mio andare oltre va nella direzione di non limitarsi a gustare in modo egoistico la bellezza del film ma lo proporrò alla discussione di genitori impegnati in un porgetto educativo della mia scuola. Credo infatti che il cinema debba aiutare le riflessioni su cosa sia l'educazione, la vita nel suo incedere ciclico ma mai uguale a se stesso.
La visione del film ha costituito per me davvero una "illuminazione", perché mi ha fatto riflettere su avvenimenti quotidiani, che di solito tendiamo a sottovalutare o addirittura a non prendere nemmeno in considerazione. Inoltre, direi che ci insegna quanto lo spirito dell'uomo e , sottomesso ad esso,il corpo siano ben superiori all'intelligenza pura e alla tecnologia.
Anche grazie alla scarsità di dialogo, molto è lasciato alla sensibilità e all'intuizione dello spettatore, il quale, soprattutto quello 'occidentale', deve cercare di entrare in una mentalità che purtroppo per tradizione gli è estranea e che troppo spesso egli si rifiuta a torto di comprendere, perché troppo diversa dalla propria (vedi ultimi orripilanti film di produzione americana, in cui il prezioso pensiero umano è appunto costantemente sopraffatto dall'azione sconsiderata e dalla brutalità).
Il dialogo è abilmente sostituito dagli sguardi, dalla gestualità (fondamentale) e anche dal paesaggio, che a sua volta, riflette pensieri, sentimenti, passioni contrastanti non solo dei due monaci, ma dell'uomo in genere.
Molto ben interpretata la metafora delle stagioni della natura e della vita dell'uomo, della quale sono colti i momenti essenziali e più significativi.
Buona la sceneggiatura e bravi gli attori.
Insomma, mi ritengo molto soddisfatta per aver visto finalmente un "Film".
Grazie per lo spazio
Giuliana Bracco - Torino
un film veramente molto attuale e moderno,nonostante la sua ambientazione kiusa e l'apparente distacco del mondo orientale dal nostro.bisogna sicuram essere aperti x capire qst film, e ki guarda dei buffoni purtroppo nn potra farlomai