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I diari della motocicletta

Opinioni presenti: 171
Media Voto: Media Voto: 8 (8/10)

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come ben spendere i soldi del biglietto

(10/10) Voto 10di 10

sono andato a vederlo un po' per caso(nel senso ke mi sono perso x arrivare al cinema)ma ne è valsa veramente la pena... all'inizio sembrava un film tratto da un libro ma, come spesso accade,ancora troppo attaccato al riferimento cartaceo,poi con lo svilupparsi della storia,la splendida fotografia e l'alternanza di momenti "comici" e "drammatici",il film comincia ad avere un senso, e ti sembra di star viaggiando con i protagonisti su questa moto sobbalzante e rumorosa, ke sfreccia tra dei paesaggi da urlo.. cmq il film procede molto gradevolmente e lascia quel senso di nostalgia come a volere ke il film nn finisse mai...



Santa Clauss, 99 anni, Polo Nord.




Due mondi, una stessa motocicletta

(9/10) Voto 9di 10

La recensione di Teresa Lavanga fa onore ad un bel film, che ha il pregio di non raccontare la vita e l’opera del Che, come una più retorica lettura del personaggio avrebbe certamente permesso, ma mette a fuoco la insopprimibile voglia di viaggiare di cui MI AL e FUSER furono assoluti precursori per la epoca, il 1952 ed i luoghi del viaggio, l’america latina, i suoi sconfinati paesaggi, e la splendida carrellata sui nativi. Il viaggio dei due assume quindi oltre che un valore conoscitivo, anche un valore simbolico, per i modi e le realtà che i due hanno avuto modo di incontrare. Gli esiti del viaggio poi sono stati profondamente diversi. MI AL ha scelto la strada più “borghese, quella di costruirsi un futuro in una istituzione sia pure lontana dalla patria argentina. FUSER ha sposato la causa della rivoluzione attraverso cui tentare il riscatto di popoli condannati dalla storia e dalla geografia, diventando il famoso CHE che ha costituito il “mito” per le generazioni successive. Ma nel film le due storie sono assolutamente parallele: entrambi i ragazzi vivevano le esperienze con intensità, ma mentre l’uno, più realista, si accontentava di esiti normali per ragazzi della loro età quali l’incontro con la ragazza sulla nave o il compiacimento del dottore con un apprezzamento quasi ipocrita del libro, il CHE era un sognatore che faceva quello che il cuore gli suggeriva, fosse la negazione di qualsiasi valore al libro del medico o l’attraversamento del fiume a nuoto e certamente non si sarebbe accontentato di diventare un brillante medico di una sana famiglia argentina. Insomma due persone con esperienze simili ma con diverso coraggio e visioni del mondo. Un accenno infine alla motocicletta, protagonista anch'essa di questo film: la Norton è stata considerata per molti anni ancora dopo il 1952 un mito ed un sinonimo di moto sportiva, assieme ad altre gloriose marche inglesi, BSA, Triumph. Dove sono finite quelle moto? Forse è rimasto solo il marchio di una, la Triumph. Ma sotto di esso si nasconde un'anima .........giapponese.



Giuseppe, 56 anni, Milano (MI).




Ideali

(10/10) Voto 10di 10

Il "Che",affettuosamete intercalato da Alberto Granado come " El Pelao o Fùser",rappresenta l'emblema dello spirito più puro del rivoluzionario, dell'uomo che ha vissuto,nella pur cruda realtà, il sogno concreto di un ideale. Per cui tutto ciò che lo riguarda fa parte della linea che ognuno, avendo sensibilità e sentimenti puri, dovrebbe seguire. Per sempre nel mio cuore.



Walter, 56 anni, Bari (BA).




Un ricordo al grande rivoluzionario

(10/10) Voto 10di 10

Il libro "Latinoamericana" l'avevo letto tanti anni fa e ne ero rimasto affascinato. Il film non fa altro che darmi la conferma del grande spessore intelettuale nonchè rivoluzionario di un personaggio che ha scritto la storia del 20° secolo. Interessante anche il documentario girato durante il film da Minà che ha per protagonista l'amico Alberto Granado. Il mio sogno è di rpercorrere la strada fatta dal Che ben sapendo che la situazione sociale dei paesi percorsi è ora, se non peggiorata, uguale a 53 anni fa.



Delfino, 53 anni, Cavazzale (VI).




La parte sconosciuta del che..

(9/10) Voto 9di 10

Ho voluto vedere il film solo per curiosità....per scoprire il lato sconociuto del che. ma sono rimasto ammirato dalla bellezza e dalla semplicita di questo film. ci fa capire realmente e maggiormente le motivazioni che hanno portato il protagonosta a diventare quello che è diventato... un film coinvolgente a tratti anche commovente che chiunque ami la realta della vita non puo perdere.... un film che deve essere visto anche in funzione di vista ciò che ernesto diventerà per milioni di persone ....davvero molto bello e significativo..



Max, 50 anni, Milano (MI).





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