Il film nasce dallo splendido romanzo di Frederick Forsyth "The fourth protocol", uno dei migliori, se non addirittura la maggiore espressione, romanzi di spionaggio che siano mai stati scritti. E non è un caso (pochi lo sanno) che addirittura alcuni presidenti del KGB, il temutissimo servizio segreto dell'Unione Sovietica, imponevano, ancora in tempi di Guerra Fredda, ai nuovi agenti segreti ed agli illegali la lettura di questo romanzo, come sintesi perfetta delle tecniche di infiltrazione tra i gangli dell'amministrazione nemica. Sorretto da un'ottima sceneggiatura, alla cui stesura partecipò lo stesso Forsyth, e dalla pienamente convincente interpretazione di Pierce Brosnan (nella parte dell'infiltrato) e del grande Michael Caine (qui addirittura meglio che in Ipcress), la pellicola si sviluppa, incalzante e serrata, tra le nevi delle Dacie presso Mosca e gli aeroporti londinesi. L'agente Preston (M. Caine) deve sventare un probabile attentato con una bomba atomica che i settori deviati del KGB sovietico, in violazione del Quarto Protocollo stipulato con Inghilterra ed USA, stanno organizzando in terra inglese. Questo film rappresenta altresì una piacevole immersione in una realtà, quale quella dei servizi d'intelligence, pressochè sconosciuta ma comunque apprezzata dai cultori delle spy-stories. Nulla a che fare con le acrobazie fantasiose alla James Bond, qui si respira proprio l'organizzazione interna dei servizi, la volontà di carriera di piccoli uomini, i tradimenti per fame di potere ecc. Ed ancor meglio fa il romanzo, che ci regala momenti di grandezza letteraria che pochi romanzieri sono riusciti a dare. Insomma, un film molto bello con protagonisti eccellenti; da vedere e rivedere. Ho visto molti 10 concessi a film che, a mio parere, non valgono un granchè. Il 10 dovrebbe essere indicato solamente per la perfezione. E questo film ci si avvicina grandemente. E se al romanzo senz'altro si potrebbe anche dare il massimo dei voti a questo film consentitemi di concedere, almeno, un bel 9.