Che la società sia naturalmente divisa in classi è un dato di fatto, e la cartina di tornasole è la dicotomia tra chi apprezza questo film, e chi non ci ha capito niente, e disprezza quello che non capisce.
Come in tutte le espressioni artistiche il plot ha una importanza marginale, ma comunque la storia è raccontata perfettamente, e la scenegiatura è eccellente.
Che poi molti non l'apprezziono perchè non l'hanno capita è un problema loro.
L'unica frase della recensione di Valerio Salvi che condivido é "Forse una seconda visione potrebbe essere maggiormente chiarificatrice".
Certamente chi ha limiti intellettivi deve riguardare questo film molte volte, e con la guida di un tutor.
Oppure è meglio che si limiti a guardare i film di Asterix..
La storia si colloca all'interno del filone delle "distopie", o "utopie negative", un genere letterario/cinematografico che annovera alcune tra le opere più geniali della storia (tra le altre: 1984, Equilibrium, Arancia Meccanica). Il meccanismo narrativo alla base delle distopie consiste nel prendere quanto c'è di pericoloso nella società attuale per proiettarne le nefaste conseguenze dipingendo una società futura da incubo. Solitamente funziona. Il guaio è che stavolta, pur essendoci tutti gli elementi (esasperazione della protezione sociale degli individui, uso incontrollato dell'ingegneria genetica, controllo sociale sugli spostamenti ecc.) semplicemente, la storia è raccontanta troppo male per assolvere il suo compito, ovvero mettere in guardia lo spettatore dalle potenziali degenerazioni sociali della politica e della scienza. Peccato, peccato davvero.
Ps. Ah, il particolare linguaggio usato nel film, con la sua contaminazione di più lingue (francese, inglese, spagnolo, giapponese ecc.) distanti tra loro geograficamente e culturalmente, vuole rendere l'idea di un mondo completamente globalizzato. Si tratta forse dell'idea meglio riuscita di tutta la sceneggiatura...
Uno dei peggiori film di fantascienza mai fatti. Anche se l'ambientazione è in qualche modo stimolante e ben fatta (mi ha ricordato Gattaca), il film non ha una storia, si contraddice più volte, cambia la sceneggiatura improvvisamente senza addurre alcuna motivazione. Nemmeno la visione dei nudi integrali dei due attori può giustificare il tempo perso nel sorbirsi tutta la noiosissima e confusa storia. Alla fine lascia la spiacevole sensazione di aver sprecato un'ora della propria vita.
Per chi capisce le trame nascoste e non gli isokati fotogrammi analizzati al microscopio, per chi ha fatto della propria vita un percorso da intuire e non per forza da "capire".. per chi non usa il cervello, ma la mente... capolavoro ermetico social culturale
non piace ha chi ha paura id vivere.
Ho visto questo film in dvd.
e' un film inutile e di una lentezza scandalosa, mi chiedo come è possibile che a questo regista facciano fare ancora film.
sono contento però che nel 2008 farà un film in italia "genova" così potrò andare dove lo gireranno e lanciargli questa m***a di dvd addosso.
non guardatelo!
Trailer italiano (it) per L'ultima volta che siamo stati bambini (2023), un film di Claudio Bisio con Alessio Di Domenicoantonio, Vincenzo Sebastiani, Carlotta De Leonardis.