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Le regole dell'attrazione

Opinioni presenti: 127
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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Fantastico, coraggioso e bellissimo film

(10/10) Voto 10di 10

Ottimo film che documenta in modo intelligente e senza pudori uno spaccato di un gruppo di giovani in un contesto realistico e che il mondo non vuole nè vedere nè sapere che esiste. tutto ciò esiste persino nelle lontane periferie di qualsiasi città del mondo occidentale. capolavoro



Sergio, 43 anni, Roma.




rock'n'roll

(7/10) Voto 7di 10

per chi ha letto il libro di ellis il film è più che vedibile . naturalmente se si apprezza ellis. rock'n'roll



Giovanni, 39 anni, Cagliari (CA).




Rifessione incontrollata

(6/10) Voto 6di 10

Ho visto le regole dell’attrazione giusto l’altro ieri…..buon film e coraggiosamente disgustososo allo stesso tempo. Conosco Roger Avary da un cult film imbastardito franco-americano del 94: Killing Zoe si chiamava; passo’ in Italia per non piu’ di 2 settimane..mi feci delle sonore risate e tiro’ fuori il lato iconoclasta e cinico peggiore di me allo stesso tempo. Ma mi ha fatto riflettere poi…. e non poco; lo rividi piu’ volte e ogni volte mi dicevo…c***! Lo tirarono fuori come discepolo o similare di Tarantino. A ben guardare non lo trovai affatto così. Meno ironia, piu’ senso della realtà e quindi meno iper-realismo, negativita’ forte nella gran parte dei suoi personaggi con forte drogata auto considerazione. Il cast era piu’ maturo rispetto alle regole dell’attrazione e direi più capace ma certi temi e qualità degli stessi la medesima. Stavolta pero’ dietro il film c’e’ un personaggio di assoluto rilievo della letteratura americana contemporanea: Breston Ellis. Non ho letto il libro, ma conosco lo scrittore per i suoi primi romanzi di rilievo: Meno di zero e American Psycho. Come scasso’ senza remore la sua generazione ( la prima Mtv generation la chiamo’ qualcuno) e in contemporanea i valori del ceto sociale di cui anche lui e’(tuttora) appartenente; così sfascia senza indugio, e forse con ancora più determinazione questa generazione. In conclusione per dire che se c’e’ un qualcosa in questa societa’ e’ per lo più un andamento in peggio; difficile non dargli ragione. Ho sempre avuto l’idea che Breston Ellis si vergognasse e si compiacesse allo stesso tempo di se stesso; un po’ come Irving Welsh che e’ narratore pero’ dell’altra parte; quella proletaria. Lo scozzese mi piace di piu’…ma non e’ questa la sede per discuterne i perché. Detto questo direi che dovrei leggermi il libro prima di dare un chiaro giudizio al film. Al momento non me ne frega un c*** di Breston Ellis; un giorno, quando ne avro’ voglia lo riprendero’ in mano (il libro ehehehe).



Fabio, 36 anni, Torino (TO).




Orripilante

(1/10) Voto 1di 10

....se questo è cinema.....siamo messi male..... Non sono di certo un moralista, ma questo film (?) mi ha fatto ribrezzo. Curioso come molti lo abbiano trovato stupendo, evidentemente tutti i gusti sono gusti.



Franco, 35 anni, Roma.




Non male

(7/10) Voto 7di 10

Sono un fan di bret easton ellis ed avevo letto il libro. mi pare che il film sia abbastanza fedele e che riesca bene nel spiegare la psicologia dei ragazzi. non c'è confronto per esempio con quella gran c*** di american psyhco. a proposito, scoperta dell'acqua calda: il protagonista, sarebbe il fratello del protagonista di american. non lo sapevate?



Charly, 33 anni, Trento (TN).





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