Alla faccia dei perbenisti, dei moralisti, delle suore, e di tutti quegli adulti (e giovani) smorti e senza un minimo di spirito rock 'n' roll. Non dico che per non essere smorti si debba per forza dare le botte di coca o avere un culto del sesso così esagerato e portato alle estreme conseguenzre, no. E' chiaro che "The rules of attraction" vuole essere, da una parte, una provocazione bella e buona e dall'altra un crudo monitoraggio della vita sociale di una parte della vita nei college americani degli anni '90 e primi anni 2000. Perchè in fondo tutti noi abbiamo sempre sognato di portarci a letto quella strafi*a o quest'altro bellimbusto, e tutti noi non possiamo negare di esserci masturbati prima di andare a letto pensando alla donna o all'uomo che ci attrae o che ne so. Questo film non è chiaramente un capolavoro ma io lo indico a tutti, e dico tutti come tale, perchè non voglio usare assolutamente mezzi termini. Rivalutatelo! La sceneggiatura e le inquadrature e i colori e i protagonisti sono ottimi e ben azzeccati. Sia dal punto di vista contenutistico che estetico questo film è prova che abbiamo di fronte un regista abile, che sa rischiare, un regista intelligente e bravo, punto! Roger Avary non è un inesperto, sa il fatto suo: basti dire che ha scritto film per Quentin Tarantino quali Pulp Fiction e Le Iene, che, diciamocela tutta, sono due delle pietre miliari del cinema degli ultimi trent'anni, per non dire di sempre. Quentin Tarantino gli deve molto, e in molte scene di Le regole dell'attrazione si può ben notare. Trainspotting, è un'altro film e, ad ogni modo è impossibile non essere influenzati (nel 2002 tra l'altro) da quest'altra pietra miliare che racconta sempre in modo crudo e spietato una parte della società degli anni '90 inoltrati. Le regole dell'attrazione è un film per molti versi geniale e originale, un film nichilista, disfattista, malinconico, brillante ripeto, che bisogna, si DEVE, VEDERE!!
Questo film mi ha colpito.
E' un film che descrive ventenni che stanno ormai uscendo dalla fase adolescienziale, argomento a mio parere poco interessante. Ma il merito di questo film va nel descrivere certe situazioni in modo molto di verso dalle solite commedie banali dedicate all'argomento.
A volte caricaturale, a volte esasperato, a volte grottesco, ma descrive esattamente quanta confusione e difficoltà possano attraversare certi ragazzi nel primo periodo universitario.
Pieno di trovate registiche e di montaggio rendono oltre che per la sceneggiatura, un film davvero originale, non tanto per i contenuti ma appunto proprio per il modo in cui vengono raccontati.
Ho particolamente apprezzato la prova di Van Der Beek, non più il complessato e maniacal-filosofeggiante studentello, palloso con quell'estrema dolcezza e fragilità estremamente irritante come in Dawson's Creek, ma qui bravissimo nell'esprimere disinteresse totale per tutto ciò che lo circonda con un surreale cinismo.
Consigliato!
Vi ricordate James Van Der Beek che guardava film e ancora film con la dolce Katie Holmes?Bhè,dimenticate tutto e rimpiangete totalmente,perchè "Le regole dell'attrazione"è un film privo trama,che si avvicina più al documentario che a film vero e proprio.Un'ora e mezza di scene scollegate e cattiveria gratuita,forse proprio per storcere l'occhio a quei "teen movie",a cui il signore Van Der Beek dovrebbe solo ringraziare.Potrà anche far riflettere la superficialità e la mancanza di valori di questa generazione,ma mostrarla in questo modo non fà altro che peggiorare il tutto.Di sicuro uno dei film più brutti della storia,ben lontano da altri film-denuncia come "Cruel intentions" o "Thirteen-13 anni".
Ottimo.Un film straordinario..pur essendo la sceneggiatura povera in contenuto e ,attraversando in maniera molto veloce la vita dei personaggi, poca attenta allo sviluppo concreto della storia stessa,essa di dimostra essere parte integrante di un progetto magistrale che conduce lo spettatore all'interno di un sistema depravato ,quello dei college americani,attraverso un montaggio squisito sia per la capacità di scandagliare le menti dei personaggi principali sia per l'efficacia nel portare su pellicola le loro sensazioni. L'eccezionale maestria nell'adoperare il tempo come strumento di analisi delle loro menti è utile non tanto per guidare il pubblico tra droga,violenza e sesso,direi solo sfiorati nelle loro problematiche, quanto a temi ugualmente delicati come la difficoltà comunicativa dell'età adolescenziale o la scarsità di valori in cui essa spesso affonda le proprie radici..
La frase sulla quale porre l'attenzione (si ripete per ben 2 volte) é: "nessuno conosce nessuno..mai...non riuscirai mai a conoscermi.."..credo sia emblematica del vero messaggio del regista..
Quando ho letto il cast mi aspettavo di vedere un bel film... In fondo reincontrare James Van Der Beek e Jessica Biel mi faceva piacere.
Tanto entusiasmo, il mio, deluso già a metà pellicola.
Un film inconsistente, inutile. Incentrato sugli stereotipi del sesso e della droga, non apporta niente a chi, come me, lo segue fino alla fine.
Lo consiglio solo a chi vuole vedere un po' di oscenità prive di senso.