è un film fantastico, ricco di spuntiper meditare sulla nostra tùdirei breve esistenza e sul nostro "diritto" all'immortalità, ma è anche per chi non vuole invischirasi più di tanto nella filosofia un gradevole film di avvenuta/fantasy, che rende l'idea di come si possa fare ottima cinema cion pochi dollari alla faccia dei mega budget dei vari Harry Poter o Guerre Stellari. godetevelo!!
Un classico della fantascienza. Un cult. Per chi come me ha amato leggere e non solo vedere la fantascienza, per chi ha amato Il Pianeta Proibito del 1956, questo film non sarà mai dimenticato. Se qualcuno ha una certa conoscenza di film di fantascienza non solo recenti, ma anche d'epoca, e se ci sono lettori di Urania, mi capirete! E se questo film è per me stupendo, altrettanto stupendo è 2022: I sopravvissuti (soylent green). Da vedere , ma soprattutto da capire. Perchè i film non van solo visti, ma riflettuti.
Non sono più di tanto sconcertato dalla scarsa conoscenza di questo splendido film di Boorman, questo è un film che o si ama o si odia.
Questo è il John Boorman che piace a me, quello di Excalibur per intenderci, quello che sa ricreare altri mondi in modo unico e fantasioso, e qui tocca l'apice, una costruzione e una messa in scena davvero ardita, un altro bellissimo esempio di connubio perfetto di suoni e immagini. Un importante tassello del filone distopico, film di fantascienza e satira delle comunità hippie al tempo stesso. Storia molto difficile da raccontare sinteticamente, molto complessa nell'elevato numero di temi che tratta: scienza genetica, viaggi spazio-temporali, immortalità, superomismo, clonazione, riproduzione selettiva, natura umana, vita e morte. Un puzzle che piano piano si compone, il film presenta due scene che a mio avviso sono davvero molto belle: la rivelazione della verità sul mondo che circonda il protagonista e su Zardoz; e poi la scena in cui infondono la conoscenza al protagonista. Che idee che ha avuto Boorman per partorire un simile delirio panistico.
A giudicare dalle recensioni inserite viene da pensare (o temere?) che questo classico della fantascienza di John Boorman (lo stesso regista di Excalibur) piaccia solo a chi ha superato una "certa età"... speriamo di no! E' vero che il ritmo molto lento e alcune surreali sequenze di difficile interpretazione sono quanto di più lontano dallo "stile videoclip" delle pellicole recenti tutti effetti computerizzati, ma questo non deve scoraggiare chi cerca un significato nei film che guarda, di qualunque età, e dato che voglio avere fiducia nelle nuove generazioni consiglio caldamente di avere pazienza e seguire con attenzione questo Zardoz. Il tema è quantomai attuale (e pensare che si tratta di un film del 1974!): in una società che ha annullato la morte e la vecchiaia per vivere un'esistenza vuota e ripetetiva, tutti belli, giovani e annoiati (vi ricorda niente?), l'arrivo di un "barbaro" esterno al Vortex (ottima interpretazione di Sean Connery) riesce a scardinare l'innaturale situazione e riportare passioni, sensazioni, il naturale scorrere del tempo e anche uno scopo. Un film indubbiamente difficile e forse un tantino pretenzioso ma ricco di spunti (persino il titolo nasconde un enigma che è anche intelligente citazione). Magari la prima volta lascia confusi ma con un po' di impegno si può arrivare ad apprezzarlo. Se invece cercate un ennesimo clone di Matrix, allora lasciate perdere...
solo tre opinioni presenti fanno capire che il film è di nicchia, di cui due che definiscono questo film pietoso, l'altra un capolavoro, come è possibile?
Decido di approfondire e scopro una meraviglia, il film è veramente una splendido, e mi domando se chi scrive le critiche si rende conto di cosa sia il cinema?