Il western è cambiato e noi dobbiamo adeguarci a questo cambiamento. sono finiti i tempi epici di john ford da una parte e sergio leone dall'altra; di attori tipici come john wayne, dean martin o james stuart, però io penso che qualcosa ci abbiamo guadagnato in questo cambiamento. e' una chiave diversa di lettura di un genere che non tramonterà mai, credo. il mito della frontiera (che in un certo qual modo ritroviamo anche in film di fantascienza...), del senso dell'onore e della giustizia, gli spazi sconfinati della prateria eil misurarsi con se stessi e con i propri fantasmi, sono tutte caratteristiche ben radicate nell'immaginario collettivo per deciderle di metterle in soffitta. e costner interpreta al meglio queste peculiarità insite nel western, a suo modo, naturalmente, un modo che a me, personalmente, non dispiace affatto. ogni film western che si produce ad hollywood, si avvicina un po' di più alla realtà di quell'epoca, di quei posti e di quei personaggi che hanno caratterizzato il mito che è arrivato fino a noi. non ci sono più pistoleri tutti vestiti di nero con le borchie argentate, o sceriffi senza macchia e paura che difendono la giustizia, nè cow-boy buonisti e perbene. al contrario tutto si mischia e si confonde: lo sceriffo è al soldo del potente di turno; i cow-boy sono rozzi e usano la violenza con la stessa tranquillità con cui noi andiamo a passeggio; i pistoleri sono vigliacchi assassini a pagamento. la sparatoria finale poi, è davvero realistica, a partire dal rumore degli spari, e da come tutti i personaggi sparano e uccidono. insomma, un film western atipico, con tempi diluiti (non lenti), che ci aiutano a introdurci in un mondo che conserva intatto tutto il suo fascino, anche nel terzo millennio.
Chi ha criticato questo film ha dimostrato di non capire nulla di cinema. Terra di confine è uno dei migliori western degli ultimi quarant'anni e Kevin Kostner ha evidenziato una volta di più la sua maestria nel dirigere e nell'interpretare film western. Sicuramente merita il pieno punteggio.
Molto avvincente. non inflazionistico, la fotografia e' stupenda e 'ariosa' (io l'ho apprezzato in proiezione). I richiami al classico mezzogiorno di fuoco non sono pochi, ma i personaggi sono veri. Bravissimo R.Duval.
A me è piaciuto molto.Godibilissimo.Per i paesaggi,certo,ma anche per le storie umane e i dialoghi.Un esempio di "fusion" fra passato e presente;discutibile,ma originale.