Al di là della discutibile ipotesi di cui tratta il film (cioè del fatto che una vecchia vedova in contestualità di lutto provi l'irrefrenabile desiderio di riscoprire le proprie aspirazioni sessuali), ci sforziamo di commentare il film per quello che vorrebbe dire: un analisi del difficile rapporto col proprio corpo, con la propria sessualità e con la propria famiglia che si viene a instaurare in quella delicata fase della vita che è la terza età. Il film non centra il bersaglio, perché non è mai tanto provocatorio e intelligente da essere davvero emblematico. Al contrario, scade spesso nel ridicolo involontario. Un terrbile ridicolo involonatrio (una scena su tutte: quella in cui la figlia da un pugno i nfaccia alla madre).
Per non dire della sceneggiatura, che vorrebbe parlare della crisi del baricentro della famiglia contemporanea, che è la figura materna; quando invece, limitandosi a narrare la storia delle oscene perversioni di questa anziana signora (oscene non tanto dal punto di vista dell'esplicità sessuale, quanto piuttosto nel mostrare l'amoralità di una vecchia madre che per appagare i propri desideri sessuali calpesta la dignità di una figlia innamorata..ai limiti dell'immoralità...) si ferma a un livello puramente epidermico.
Chi si può riconoscere in un simile personaggio? Come ne possiamo trarre un qualche messaggio)?
Piuttosto di perdere tempo con questo The Mother, riguardiamoci tutti Le invasioni barbariche.
Sono rimasta perplessa soprattutto sulla decisione di censurare il film ai minori di 14 anni. Cosa c'è da censurare? cos'è che non si può vedere? L'Amore, la Sensualità, quella vera, sincera che si può sprigionare anche da carni molli e seni cadenti? E allora, la violenza gratuita a tutte le ore in Tv? e i video sexy-pornosoft quasi hard di Mtv?
Viviamo in un momento storico e sociale dove bellezza, giovinezza e tonificità sono elementi indispensabili per la sopravvivenza, pena l'esclusione dal gioco della partecipazione. La non più giovane donna, "the mother", che ha vissuto una vita lasciandosi trasportare dalla corrente, è capace di riscattarsi dal proprio torpore e scegliere di "vivere", cosa che, nonostante terapie psichiatriche o successi-insuccessi nel business, i figli di lei non riescono e probabilmente non riusciranno a fare. Un bel film, da vedere, soprattutto per noi "figli".
Trailer italiano (it) per Coppia aperta quasi spalancata (2024), un film di Federica Di Giacomo con Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl Gustaf Fredrik Lundqvist.