inutile parlare della regia, degli attori, della colonna sonora, delle ambientazioni..tutto ottimo e coinvolgente. ma la cosa che più mi ha compiaciuto è stata l'immagine di una giovanna d'arco finalmente umana e non l'angioletto divino che vogliono farci credere le leggende e la chiesa. giovanna d'arco era affetta da allucinazioni e fanatismo religioso, tra l'altro molto frequente nel medioevo. ma era anche ribelle, coraggiosa ed è morta da eroina. ho scritto "eroina" e non "santa" perchè la pulzella era un eroina terrena benchè la sua morte tragica è tipica di ogni santo (un classico della chiesa: ammazzano i più grandi seguaci di Dio e poi li santificano). non badate ai timorati di dio che disprezzano questo capolavoro,film consigliatissimo, ultime scene da togliere il fiato ;)
Luc Besson ha, forse, firmato il suo capolavoro.
Stega, invasata, ribelle o santa e conquistatrice?
Tutto questo, direi.
E, soprattutto, un animo inquieto, sempre alla ricerca di qualcosa, dotato di una forza e di un coraggio eccezzionali.
Ecco la santa, la martire e la vittima della Francia.
Santa non tanto per se stessa, ma per il suo destino infame e tristissimo.
La vergogna del tradimento, una vita sempre sopra alle righe, ed una morte da eroina.
Ci viene presentata una Giovanna d'Arco umanissima.
Una ragazza dotata di una forza, che deriva dall'inquietudine e da un coraggio spaventoso, il cui destino si compie da bambina, quando assiste impotente alla rovina della sua famiglia.
Questo fatto la segnerà per tutta la vit, e saprà dare tutta se stessa alla ricerca della vendetta, piuttosto che alla coltivazione della sua personalità di donna.
Un personaggio completamente e totalmente umano.
Vengono messi in evidenza i difetti e una maschera con cui sa coprirsi molto abilmente: la maschera di una combattente, di un'impavida che deve ed ha il coraggio di dire"no" davanti ad ogni sopruso.
L'estrema tragicità di questo incredibile personagio viene fuori abilmente dal confronto con la bambina che era, e con la donna che, malgrado se stessa, è dovuta diventare. E lo è diventata soprattutto per difendersi.
Con immagini d'autore ed altamente poetiche (le corse nei campi della sua casa di campagna), con una rappresentazione da cupo medioevo (le scene di guerra, hollywoodiane e fortisse), e il disengo psicologico dei principali personaggi (molto bravi John Malkovich e Faye Dunaway), è raccontata una storia senza tempo.
La storia dell'infame destino di una donna, che ha sempre detto sì al coraggio per non soccombere, mascherandolo con la fede.
Il colloquio finale con la sua coscienza (Dustin Hoffmann) è da antologia.
Santa o eretica? E che importa?
La forza di una potente inquietudine.
E di una vita con il sapore di santità per la sua estrema durezza. E per il suo coraggio nell'affrontarla.
La storia dell'eroina della Francia.
Rimane e rimarrà uno dei film storici più belli della storia del cinema a mio parere, con la bellissima interpretazione di Milla Jovovich, bella e ... anche brava in questo film...
stupende le musiche , la fotografia, e il ritmo di tutto il film!!!!
bravo luc besson!