...c introduce in uno dei film più angoscianti del maestro del brivido: le due ambientazioni, una africana e l'altra inglese, danno la sensazione di entrare in luoghi poco battuti e pericolosi; la prima parte del film si aggira attorno ai toni della commedia ed è ricca di humor ma anche con increspature di inquietudine tipicamente hitchcockiane. Nella seconda l'azione si sposta a Londra e l'ironia lascia il posto alla suspense che culmina all'Albert Hall: la scena dello sparo è una delle meglio riuscite dal regista: il musicista Bernard Herrmann alla guida della London Symphony Orchestra dirige una colossale cantata di cupa grandiosità composta da Arthur Benjamin. Il cast è affiatato e gli alti risultati si vedono.
L'ho trovato solo discreto e non del tutto convincente. La base del film è buona e non manca qualche passaggio da batticuore (come la scena ambientata nel teatro durante l'opera) ma lo svolgimento è un po' sottotono e qualche colpo di scena è sin troppo scontato. Gli attori se la cavano bene anche se nessuno brilla in particolar modo (a parte forse D. Day nelle scene di canto). E' innegabile il fatto che sia un thriller piacevole, che gode di un buon ritmo, ma da Sir Alfred Hitchcock mi aspettavo parecchio di più.
L'uomo che sapeva troppo è a parer mio una pellicola speciale. Un film thriller di un epoca, quella hitchconiana, splendida. E' un film che riesce a regalare scene emozionanti, storiche in qualche occasione, come lo splendido canto della bella Doris Day, con la canzone "Que sera sera" (che valse il premio Oscar per miglior canzone), tra l'altro estremamente rilevante nella trama del film stesso. Si tratta di un altro capolavoro di Hitchcock, un intreccio di suspance, dialoghi fini e giocate furbesche con un pizzico di humor; una caratteristica che riesce a far distinguere il regista dai suoi colleghi. Unire humor a suspance è qualcosa di estrememente complesso, ma uno c'è riuscito (e in più film; vedi "Intrigo internazionale"). Attori ottimi (perfino il giovanissimo Hank). Un mix di ingredienti che mescolati con maestria portano inevitabilmente ad un film perfetto nel suo genere.
Il "sipario" è strappato (subito dopo il "direct by") da una scritta che si sovrappone all'immagine degli strumenti fatidici: "un colco di cembali può sconvolgere la vita di una famiglia americana".
e' la dichiarazione d'apertura di una stressante partita con l'angoscia, in cui si nota la padronanza della macchina da presa con efficaci inquadrature e abuso della dissolvenza. diabolico hitchcock! ha fatto ancora un film "tenaglia", di quelli che legano lo spettatore mani e piedi sino dalla prima scena e non lo sciolgono se non all'ultima.
A Marrakech un uomo viene assassinato ed in punto di morte sussurra all’orecchio di un turista ( J. Stewart) che un uomo di stato sarebbe stato assassinato a Londra. Per evitare che raccontasse tutto alla polizia, gli esecutori dell’omicidio gli rapiscono il figlio. Gli intrighi internazionali piacevano molto a Hitchcock, soprattutto questa storia, tanto che l’edizione del 1956 non è altro un remake di una pellicola del 1934 dello stesso Hitchcock. Storia avvincente e la tensione rimane alta pe tutta la durata del film. Molto bello, soprattutto per alcune scene da scuola del cinema.