Di fronte alla crescente erudizione del pubblico, il critico cinematografico, che non è neppure accreditato da una scuola specifica, deve dar prova della sua competenza. Molto spesso lo fa distruggendo film onesti, altre volte elevando opere anonime a capolavori da oscar (se poi c'e' il supporto di un nome prestigioso...).
Devo dire che sono rimasto perplesso di fronte alla gag del giapponese che fa mezz'ora di discorso solo per dire 'guardi verso la camera', credevo che simili reperti archeologici appartenessero a un passato ingenuo e remoto.
I lunghi silenzi che diventano tempi morti, i fastidiosi cliche sugli yankee nel paese del sol levante, altro tema abusatissimo, e altro.
A parte la ristrettissima elite di artisti che se non agguanta una statuetta si sente male, il 90% degli artisti di media popolarità e' gia' miracolato dalla nomination, che ha un valore altissimo.
Lost in translation non ne meritava nessuna, ad esclusione forse di quella a Bill Murray, che incidentalmente si trova ad interpretare un personaggio per cui la sua caratteristica espressione del volto, l'unica di cui dispone sin dai tempi dei Ghostbusters, e' quasi un pregio.
Ma ripeto, e' colpa dei critici, perche' Sofia Coppola ha esordito in sordina, con un filmuccio discreto, girato in tempi record e con budget esiguo, alla faccia dei colleghi spendaccioni.
l'ambientazione di tokio così fredda e caotica come sfondo può andare,la trama anche,gli attori pure,ma...secondo me tra i due protagonisti non si è creato quel feeling durante il film che possa far trasparire una certa coomplicità(al contrario di harry ti presento sally)..si salva il finale che ribalta tutto ed è davvero bello..però non riesco atrovare il nesso visto che non ho colto questo "picoola grande amore" durante il film.
Molta gente davanti a una simile pellicola c metterebbe cinque minuti ad addormentarsi,dando per scontata la noiosità di questo film.
Io invece ritengo giusto osservare lo straordinario mssaggio che la Coppola vuole dare,
"ritrovare se stessi" in un mondo che non ti apprtiene.
Emozionante in tutti i sensi,unico nel suo genere.
stupenda interpretazione degli attori.
Lost in Translation avvicina tantissimo alla realtà dei giorni nostri.
Veramente bello. Sin dai titoli di testa si riconosce un film di qualità e questo lo è di sicuro. Ottime interpretazioni,regia raffinata,splendide musiche e una sceneggiatura che trova la sua forza e la sua bellezza proprio nella sua semplicità. Il finale poi è un piccolo capolavoro di sensibilità e di raffinatezza.....
Complimenti alla figlia del grande Coppola.
Mi è piaciuto da cima a fondo, per la musica che ti culla..per le atmosfere, per l'ironia di bill e per i sorrisi di charlotte.. soprattutto per i sottintesi e gli spunti di riflessione che questo film è in grado di regalare. e' uno di quei film che si ama o si rifiuta complatamente, senza vie di mezzo.