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Lilja 4-ever

Opinioni presenti: 26
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Un pugno nello stomaco

(10/10) Voto 10di 10

Un film molto crudo e realistico, ispirato alla vera storia di Dangoule Rasalaite, una ragazza lituana di 16 anni che ha subito la stessa tragica vicenda di Lilja... Un film diverso, senza la classica mano americana, dal regista di Fucking Amal, altro bellissimo film sulle prime esperienze lesbiche di 2 adolescenti. Qui l'atmosfera è però sempre angosciante... un film che resta nei pensieri di chi lo vede per molto, molto tempo...



Daniele, 28 anni, Roma (RM).




Mi a sconvolto

(10/10) Voto 10di 10

Non sono riuscito a togliermelo dalla testa per almeno 2 settimane ..veramente sconvolgente nella sua crudezza ,nel denunciare eventi di cronaca quotidiani senza un minimo di pudore..fa riflettere,fino a che punto si puo spingere la crudelta..penso sia il miglior film visto negli ultimi anni ..perche alla fine ti insegna qualcosa.ottima la interpretazione della ragazzina.con scene di sesso esplicito e di prostituzione..decisamente non facili da interpretare considerando la giovane eta..



Andrea, 22 anni, Grandate.




Credevo peggio...

(8/10) Voto 8di 10

... ho iniziato a guardare questo film senza troppa convinzione, dopo averlo trovato su filmup cercando le varie colonne sonore fatte dai Rammstein. è un film ottimamente congeniato, con molti rimandi a Ken Loach del quale sono un estimatore. la storia è terribile, mostra come il capitalismo non sia affatto meglio del comunismo per come (e quanto) considera le persone... un plauso al regista e agli attori, specie a Lilija che oltre ad avere la mia età, è pure un attrice in gambissima e anche una gran bella ragazza. anche la colonna sonora merita un cenno, io ho riconosciuto "Mein Herz Brennt" dei Rammstein e "Nas ne dogonjat" delle TATU ma in generale le canzoni sono decisamente azzeccate...



Edoardo, 17 anni, Milano.




una voce per chi non a voce

(10/10) Voto 10di 10

certo questo film vuole denunciare e ci riesce molto bene le violenze che subiscono i milioni di bambini in tutto il mondo sfruttati da commercio del sesso e andrebbe data voce anche a tutti i bambinib martoriati dalle guerre dalle carestie dal lavoro minorile ecc.ecc.si anche attraverso una pellicola ma purtroppo oggi giorno si preferisce ignorare ed essere vittime di un materialismo scellerato .commercializzandoci anche noi.in fondo basterebbe poco lilja chiedeva solo una bambola delle matite con cui disegnare uno zaino rosa per la scuola...



Massimo, 32 anni, Lecco (LC).




senza riscatto

(7/10) Voto 7di 10

Vi racconto l'inizio del film che diventa opinione, lo racconto perché è troppo vicino alla realtà e quindi lascia un segno come la punta del coltello sul cuore. Nei titoli di testa c’è una sequenza mediamente lunga che riprende, come una persona che guarda dai finestrini laterali di una automobile in movimento la periferia grigia di una grande città russa, casermoni, condomini fatiscenti ed ancora palazzi anonimi, tutto ha i toni del grigio. Seguono alcune inquadrature che sono un flashback perché anticipano una parte di sequenze finali e quindi non li racconto. La storia vera e propria inizia negli squallidi spazi antistanti (onestamente non posso chiamarli giardini e nemmeno cortili) dove una ragazza di 15-16 anni Lilja, appunto, dice a due amici che sta per partire per gli USA con la madre ed il patrigno. Gli amici sono increduli. Il giorno antecedente la dipartita la madre comunica a Lilja che partiranno ma lei rimarrà lì e si unirà a loro in seguito. Al momento della partenza Lilja saluta a malapena e freddamente la madre che esce dall’appartamento. Passa un minuto e Lilja corre giù per le scale del condominio fatiscente, corre nel cortile verso la madre appena salita in auto, questa scende e si abbracciano. Lilja la scongiura urlando tra fiumi di lacrime di non lasciarla l da sola. Ma la madre sale in auto è questa parte. Lilja la rincorre tra pianti e urla finché finisce distesa in una grossa pozza di fango denso e scuro. Lilja rimane così abbandonata e sola in un posto che toglierebbe il sorriso prestampato anche al berlusca. Questo è l’inizio del film, la vicenda che segue sarà e peggio senza alcuna possibilità di riscatto... E' proprio questa impossibilità di riscatto che ti colpisce come spettatore, più di quanto ha saputo fare fino ad ora Lars Von Trien.



Luis, 40 anni, Rimini (RN).





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