...certamente documentari di questa "forza conoscitiva" non sono altro che miracolosi. jonathan demme ha fatto conoscere al mondo un uomo che ha sacrificato la propria vita per la libertà. perchè queste "icone" non vengono fatte santi?
bellissime le interviste in lingua originale,anche lo straordinario "creolo" fatto di "ammiccamenti". la forza,la passione e la poesia che producevano le frasi di un grande uomo,jen leopold dominique(ebbene si,le parole erano delle deliziose poesie...)l'ho trovata devastante per bellezza ed efficacia intellettuale. mentre seguivo le immagini del "the agronomist" immaginavo la passione di leo ferrè.il nostro stefano stefani,della cooperativa "circuito cinema atelier" di firenze ci ha regalato una splendida chicca. lo ringrazio.piero,firenze.
L'ho visto abbastanza tempo fa. Ma, avendo visto di recente, altri film con impostazione "da documentario", m'è tornata in mente questa perla. Certamente, è solo un documentario, con scene e montaggio esemplari. Bellissimo il finale con la moglie: drammatico, surreale e sognante.
Ma è il film nel suo insieme, la sua storia , il suo "clima", la sua tensione che si imprimono e si impongono:
Per "risvegliarci" dalla nostra "Matrix" contemporanea.
Per scoprire la realtà, forse dura, ma vera, viva, "calda" e per questo bella.
Per ricordarci che non possiamo: non possiamo restare indifferenti.
E soprattutto per ricordarci che possiamo - potremmo - essere ancora capaci di vivere una vita con "passione"
Un film che mi rimarrà in testa a lungo, un personaggio (Jean Leopold Dominique) che mi rimarrà nel cuore per sempre. In 90 minuti l'abilissimo regista Demme è riuscito a trasmettere l'intensità della passione verso una giusta causa, quella per il diritto all'informazione, attraverso interviste di repertorio al protagonista tanto simpatico nella espressività quanto agghiacciante nel linguaggio e nei suoi contenuti.
Ieri sera l'ho visto su sky.
Che dire? Un documento davvero eccezionale su una Persona incredibile.
Dovrebbe essere trasmesso in prima serata su RAI UNO, chissà, sveglierebbe qualche cervello oramai in stato comatoso.
Ottimo film documentario che racconta la storia di Jean Dominique, radiofonica voce del popolo di Haiti, dagli anni '60 al 2000, quando venne ucciso per dissidi politici. Costruito in gran parte sulle testimonianze del suddetto e di coloro che gli erano più vicini, trasmette a pieno la perseveranza con la quale il popolo haitiano ha dovuto lottare per vedersi riconosciuti dignità, diritti umani e democrazia. Dominique, uomo qualunque, agronomo senza terra, si è ritrovato, per una naturale successione di eventi, a non poter fare a meno di condannare le ingiustizie che si consumavano ai danni del suo popolo. Questo condizionerà per sempre la sua vita. Istruttivo
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(9/10)
