Vedendo questo film vi accorgerete che è un film senza una storia precisa, ne ha otto, ma il senso è uno solo:aprire gli occhi agli occidentali riguardo un qualcosa che è così difficile da immaginare e così il film risulta difficile, strano, e stranamente bello.Lo spettatore passeggia per Teheran e sente sul suo capo il chador e la paura di ritrovarsi quasi senza diritti, insomma immedesimandosi nelle struggenti donne iraniane.Per tutti gli uomini e le donne che portano nel cuore un pò delle sofferenze altrui.
Uno dei tanti drammi ma forse nemmeno il peggiore: essere donna. Il regista mi accompagna per mano e con un volo pindarico mi trasmette tutta la tristezza dell'essere donne in Iran. Cosi' perfetto da non sembrare vero. Smile.
film difficile e crudo sulla realtà femminile in Iran dove essere donna vuol dire commbattere ogni giorno per i propri diritti e la propria dignità. Una pellicola bella e intelligente, per riflettere e per non dimenticare.
Sono rimasta delusa da questo film. Non mi ha trasmesso alcuna emozione. Probabilmente questo genere è particolare e raramente suscita in me emozione, probabilmente è la differenza abnorme tra il nostro concetto occidentale di regia,di sceneggiatura, di colonna sonora, di dialoghi. Un esempio è dato dal film "Silenzio tra due pensieri" dove i dialoghi si contano sulle dita. Sono rimasta tristemente colpita anche da "Viaggio a Kandahar" e da "Osama". L'unico film che invece ha toccato tutte le mie corde, è stato" Mai senza mia figlia". Ero affascinata dalla filmografia islamica, che trattava appunto il problema della condizione della donna, ma francamente sono rimasta assai delusa. L'unico consiglio che elargisco ai lettori di questo splendido ed utilissimo sito, è quello di vedere il film "mai senza mia figlia!" E' una storia vera...e un continuo palpito cardiaco!