Sono rimasta delusa da questo film. Non mi ha trasmesso alcuna emozione. Probabilmente questo genere è particolare e raramente suscita in me emozione, probabilmente è la differenza abnorme tra il nostro concetto occidentale di regia,di sceneggiatura, di colonna sonora, di dialoghi. Un esempio è dato dal film "Silenzio tra due pensieri" dove i dialoghi si contano sulle dita. Sono rimasta tristemente colpita anche da "Viaggio a Kandahar" e da "Osama". L'unico film che invece ha toccato tutte le mie corde, è stato" Mai senza mia figlia". Ero affascinata dalla filmografia islamica, che trattava appunto il problema della condizione della donna, ma francamente sono rimasta assai delusa. L'unico consiglio che elargisco ai lettori di questo splendido ed utilissimo sito, è quello di vedere il film "mai senza mia figlia!" E' una storia vera...e un continuo palpito cardiaco!
E' un film che non risponde ai "requisiti" a cui noi occidentali siamo abituati, ma mi ha parlato al cuore. Sicuramente non ho potuto afferrare ogni risvolto, la mia cultura è così diversa, ma ne ho compreso il tono (di accusa e di dolore), i (non) colori di tutto il film che trasmettono tanta tristezza e gli ambienti squallidi.
L'espressione della mamma che ha appena abbandonato la sua bambina mi ha colpita profondamente.
Lo consiglio vivamente.
Uno dei tanti drammi ma forse nemmeno il peggiore: essere donna. Il regista mi accompagna per mano e con un volo pindarico mi trasmette tutta la tristezza dell'essere donne in Iran. Cosi' perfetto da non sembrare vero. Smile.
film da ricordare,non tutti riescono a mostrare che cosa vuol dire essere discriminati per il proprio sesso ,la religione,le idee politiche,il ceto sociale;il secolo dei fanatici continua nell'intolleranza e nella manipolazione della realtà derivata dalle ideologie folli che rivivono nel fondamentalismo religioso.