Liam

cupo ed insoddisfacente

(5/10)

Il film solleva più di qualche dubbio e lascia insoddiafatti,nonostante si affrontino temi scottanti ed attualissimi, come l'intolleranza razziale,la disoccupazione e le ristrettezze della visione cattolica. Tutto è pervaso da un'atmosfera irreale e forzatamente cupa,che non raggiunge il cuore nel profondo. Il regista forse cercando di contrapporre la dolcezza della famiglia ebrea che aiuta la ragazza,alla durezza della dottrina cattolica instaurata nella scuola,tenta di creare una contrapposizione che vinca i pregiudizi,ma non riesce a toccare le corde in maniera intensa. Si aspetta un'evoluzione nella trama che porti ad una sorta di colpo di scena,che non arriva mai e tutto resta attutito anche nei momenti più drammatici, forse anche per una colonna sonora inadatta. La figura di Liam,intorno alla quale ruota tutta la vicenda,con le sue paure religiose e le sue difficolta dialettiche, sembra quasi staccata dall'incedere pesante della storia e fa nascere il desiderio di vedere un altro film in cui potesse esprimere ciò che sente nel profondo della sua anima di bambino difficile. Tutto procede verso il finale tristissimo e secondo me eccessivamente tragico, come a voler dare un tocco drammatico ed estremo,ma inopportuno,in cui la ragazza resta ustionata dalla bomba incendiaria lanciata dal padre. Troppo infausto,si poteva fare tutto meglio.

Giovanni, 40 anni, Roma (RM).
(24 Ottobre 2003)