Ho seguito il film con molta attenzione,soprattutto quando il professore citava gli argomenti storici e le riflessioni dei filosofi.per tutta la durata del film ho atteso che succedesse qualcosa di eclatante,di incisivo,qualcosa che potesse rimanere impresso nella mente,e da poter raccontare a chi non ha visto la storia. sono rimasta invece delusa,notando che tutto è scivolato senza sorprese fino
alla fine. perchè rifare un film sulla falsa riga di altri meglio riusciti,se non si ha la stoffa adatta? ciao francesca da rimini
Mi ha ricordato troppo l'attimo fuggente. c'è un'idea di dejà vu in tutta la pelicola, ma se il primo è stata una rivelazione, questo l'ho trovato inutile. è vero che i messaggi sono diversi, ma l'ambientazione è troppo simile. perchè non una grande città? perchè non una scuola pubblica? perchè questa atmosfera ovattata da grandi ricchi? sono un'insegnante e storie simii ne avrei mille da raccontare!!!
Ma come si fa a non apprezzare la morale di questa ottima pellicola e addirittura deriderla e paragonarla a dubbi programmini tv con cui c'entra quanto la marmellata e un tappetino per mouse? Bisogna avere proprio la mente contorta, sia per il paragone del tipo qua sotto che per quello mio appena fatto ;) Il film è chiaramente sullo stile de l'attimo fuggente, e ne ricalca in maniera positiva la buona morale e l'ottima narrazione condita da un sano tocco di retorica positiva!
Direi che l'unica cosa in comune con l'attimo fuggente è l'ambientazione: il film si svolge in un collegio americano con un insegnante che si relaziona con i propri allievi.
non riesco a vedere nessun altra attinenza con la pellicola di peter weir.
se vogliamo fare una critica al film, va sottolineata la linea dominante di buonismo e moralismo tipico di un certo filone di filmografia americana. il film pecca per la forzatura del suo "docet" che vuole insegnare allo spettatore ciò che è bene o male, ciò che immorale o no. rispetto all'attimo fuggente manca di brillantezza e soprattutto di spontaneità. qui i rapporti fra studenti e con l'insegnante solo appena accennati, mentre al centro della storia c'è il "peccato" morale del signor hundert che crede di fare del bene al signor bell "truccando" la sua ammissione alla gara di giulio cesare.
il film ci dimostra che non essere corretti, anche se a fin di bene, non porta a nulla di buono.
il signor hundert si trascinerà il rimorso per l'esclusione di blythe a favore di bell per tutta la vita.
un film pedagogico ma con un messaggio già proposto e riproposto... ecco il limite di mancanza di originalità di questo film.