Ricordo di aver mostrato a mio nonno questo film, contadino della zona in cui è ambientato, e rimase commosso dicendomi: "ai noss teimp la vita l'era propi acsè!".
Un ottimo film sia dal punto di vista cinematografico che per la riproposizione delle vicende storiche; perfettamente concorde con l'opinione espressa da VerbaL: si tratta di fatti storici e di una verità inopinabile, in modo particolare nell'Emilia del tempo; inoltre, a discapito di quanto sostenuto dai soliti anti-politici, il finale mi sembra particolarmente autocritico.
Un'ultima nota per quanto riguarda le location del film, in riferimento a quanto scritto da Nicola; il film è ambientato nella bassa tra Parma e Piacenza, in Val d'Ongina per la precisione. La corte dei contadini è nota come "Corte delle Piacentine" e si trova tra Roncole e Soragna. La casa colonica dei padroni dovrebbe essere invece nel mantovano.
No raga mi dispiace molto questo non è assolutamente un film da 10 e ve lo spiego subito:
1) anche se la recitazione di deniro è sublime tutti gli altri (a parte lancaster) non sono assolutamente all'altezza
2)un film che elogia i contadini nonostante siano dei pecoroni ignoranti che ce l'hanno a morte con i padroni solo perchè invidiosi e fa passare tuti i fascisti come cattivi non si merita niente
3)qualche scena di erotismo avrebbe potuta essere tagliata ed invece è inserita lo stesso solo per provocare...
no agli idioti che dicono "w il comunismo" volevo vedere se questo film fosse fatto vedere in russia alla gente deportata in siberia!
attenzione che arrivano i fascisti cattivoni e ti stuprano i tuoi bambini...ma x favore mai visto un film di ideali così patetici (sopra a tutte la scena del vecchio che violenta i bambini e la scena finale)
non difendo i fascisti ma accuso chi difende i comunisti vi sto solo dicendo guardatevi i veri film "scarface", "c'era una volta in america", "pulp fiction" o la trilogia "il padrino"...
registi di parte (su tutti benigni e moretti) dovrebbero bandirli dal cinema e invece sono idolatrati
voglio vedere se faccio un film dove difendo a spada tratta i fascisti e gli faccio passare tutti x buoni...sarei linciato al volo!!
...e se mi accusano che anche in nel capolavoro di leone c'è sesso sono il primo che lo difende a spada tratta perchè era necessario implementarlo... non critico bertolucci come regista (quasi capolavoro il tè nel deserto).
concludo così: ho buttato via un giorno a vedere un film insulso, anzi no mi ha fatto capire che i contadini ignoranti non erano così bravi come dicono i miei ma veramente stolti e invidiosi come dice mio nonno.
sono bene accette critiche
media troppo bassa per questo film .Capolavoro è un attributo che questo film merita.Una fedele ricostruzione storica dei primi 45 anni del novecento.Film diviso in due atti per vivere tre generazioni di padroni e contadini proiettati su uno sfondo rustico qule la campagna emilòiana, dove maggiormente si sentì il mutarsi della politica italiana tra primi scioperi,socialismo e l' avvento del fascismo frino alla liberazione del 45. Film che secondo me per chi lo ha visto e per chi lo vedrà sarà indimenticabile.gli darei 100 ma posso solo9 dargli 10
Questo film e' un vero e proprio capolavoro, un affresco fedele di un epoca storica,sarebbe quasi
riduttivo definirlo semplicemente un film.
E' probabilmente il miglior lavoro di Bertolucci,
con bravissimi attori quali De Niro, Depardieu,
Sutherland e Burt Lancaster ognuno perfetto nella propria parte.
Chi ha vissuto direttamente quell'epoca e quei momenti ne apprezza maggiormente il valore.
Decisamente una media troppo bassa per un lavoro di questo genere.
"Novecento" è il tentativo di raccogliere per simboli ed allusioni mezzo secolo della storia Italiana.
Il respiro di questa ricostruzione è quindi molto ampio, forse anche troppo per non cedere a qualche inevitabile forzatura.
Il primo atto riesce comunque a mantenere una tensione narrativa, che si perde u po' nel secondo, dove la trama soffre un po' soffocata dalla Storia.
Si deve considerare che girare un film non è fare storia, e che non bisogna quindi leggerlo come un'opera "storiografica" nell'insieme, traspaiono però affreschi riuscitissimi di cultura contadina, di contrasti sociali, di vita quotidiana.
Per quanto riguarda il personaggio del "fascista" posso concordare che nell'allegoria di Bertolucci non sia colto appieno la dimensione storica, ma si deve pur tener presente che anche gli studi prettamente storici non andavano nella direzione odierna, e v'era un visone più semplicistica del fenomeno.
De Niro e sopratutto Depardieu bucano letterlamente lo schermo.
Film da vedere e da pensare.