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Il partigiano Johnny

Opinioni presenti: 27
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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Dov'è tutta 'sta retorica e revisionismo, please?

(7/10) Voto 7di 10

Se la letteratura sulla Resistenza ha mai conosciuto un partigiano antiretorico e sgangherato, quello è di certo Johnny di Fenoglio. E non credo sia un caso. Perciò leggere certi commenti mi ha davvero stupito: abbiamo letto lo stesso libro - ma quanti dei commentatori hanno letto il libro? - e visto lo stesso film, che mi pare una sua onesta trasposizione cinematografica, anche se una certa frammentarietà nella sceneggiatura è innegabile? I messaggi sono piuttosto numerosi e chiari, a volerli ascoltare; cioè, ad avere l’umiltà di ascoltare quel che la storia individuale di Johnny, che però appartiene a tutti gli effetti a una storia più grande, spesso dice. Infatti si può non essere entusiasti di nessuna delle parti in causa, (cosa neanche tanto rara nella vita), ma una scelta la si deve (dovrebbe?) fare. Nel film non c'è trionfalismo o retorica, solo una costatazione di fatto e un messaggio dal valore universale. Nessun giudizio politico: solo l’invito ad andarsi a studiare la Storia, prima di parlarne, ricordando però che Fenoglio non è uno storico, e la sua è memoria soggettiva che non credo abbia mai avuto la pretesa di essere storia. Perché i due concetti devono essere necessariamente distinti. In effetti, la colonna sonora mi è parsa scentrata e un po' ridondante, mentre ho apprezzato la regia asciutta e quasi "neorealista": visto il tema, una scelta quasi obbligata, oserei, nella ricerca di una necessaria sobrietà. E Johnny è proprio come me lo ero immaginato leggendo il libro, quindi bravo Dionisi. E poi: le scene di guerra sono monotone e non trasmettono orrore? Accidenti, siamo così irrimediabilmente abituati allo splatter, che un cadavere da solo un basta a suscitare orrore, come invece dovrebbe? Forse parla così chi ha avuto la fortuna di non averne mai visto o annusato uno… Qualcuno ha mai ascoltato raccontare di guerra da chi la ha vissuta? Guerre ce ne sono tante anche ora: a volerlo fare, per schiarirsi le idee con un tuffo nella realtà rispetto a schemi mentali preconfezionati contrabbandatici da certo cinema, non è che ci voglia tanto. Inoltre la vicenda si muove in un territorio ristretto e senza eroismi, anche nel romanzo, e i molti chilometri, che a volte paiono senza grande senso, che Johnny macina, sono soprattutto nell’andare avanti e indietro per le colline delle Langhe. Ah, per chi non lo sapesse - è vero che nei plotoni di esecuzione uno a caso dei fucili è caricato a salve, così ognuno può pensare che sia il suo e di non aver ucciso nessuno: ipocrisia della morale. Però evidentemente la voglia di sparare a un muro invece che a un altro essere umano è qualcosa che hanno provato in molti, nella lunga, monotona e (mi permetto)stupida storia della guerra. Infine, perché mai è ridicolo parlare di fascisti nel 2005? Allora, parlare nel 2007 degli spartani alle Termopili (che fra l’altro erano ben più di 300), ispirandosi a un fumetto anziché ad Erodoto o a Plutarco, così tanto per dire, che cos’è?



Johnny, 50 anni, Alba (CN).




Un'occasione per riflettere su di noi

(10/10) Voto 10di 10

Tutta la vicenda ha suscitato in me delle emozioni molto forti tanto che, appena visto questo film stupendo, ho acquistato il libro di Fenoglio che mi aiuta a comprendere sempre più la vicenda partigiana. Consiglierei questo romanzo e questo film a tutti i giovani che hanno dei buoni motivi per riflettere sul nostro passato e dunque sul presente e per mettersi in discussione.



Chiara, 19 anni, Codroipo.




...Certa gente è troppo stupida per capire... ma anche per non capire...

(9/10) Voto 9di 10

...Inizio col dire che non sono schierato politicamente anche perchè coi tempi che corrono sarebbe abbastanza ridicolo... Parto dal giudizio sul film: avrei voluto dare 10, ma forse qualitativamente un 8 sarebbe stato più giusto, quindi ho optato per un 9 di media. Dionisi si conferma a mio giudizio in questo film come uno dei pochi, realmente capaci e abili, attori maschili del ben povero panorama italiano. Trovo sinceramente patetico quanto triste il tentativo del tizio (mi astengo da commenti offensivi di alcun genere) di Trento di far passare come simil-terrorista il movimento e l'opera dei partigiani. Uomini così hanno riscattato l'onore del popolo italiano e anche di milioni di persone che colpevolmente hanno chiuso gli occhi rispetto ad una realtà che rappresenta e rappresenterà sempre uno dei punti più neri toccati nella storia. Provo pena per chi non riconosce al 25 Aprile l'importanza che merita e non lo celebra nel modo giusto. ...Questa gente caro il mio Trentino ha combattuto anche affinchè i tuoi cari e tu poteste vivere in un mondo in cui ti fosse concessa la libertà di opinione, proprio per questo non ti biasimo ma le tue parole sono tanto tristi quanto poco intelligenti... forse avresti preferito un mondo senza partigiani ma la cui "colazione del campione" fosse stata a base di olio di ricino?... Onore e rispetto a chi ha dato la vita in ragione della libertà. -Aurel-



Aurel, 22 anni, Desio.




revisionismo

(1/10) Voto 1di 10

Esempio lampante di revisionismo storico tanto caro all'attuale gruppo dirigente in Italia. Ilenia ed Elena avete 13 e 15 anni. Questo dimostra come un certo tipo di idee faccia facile presa su persone, come voi, che non hanno cultura e non riescono ancora a maturare una oggettiva opinione sulla realtà storica. Comunque voi siete giustificate dalla vostra stessa età.



Valerio, 26 anni, Fabriano (AN).




Molto meglio il libro!

(2/10) Voto 2di 10

Film che vuole rappresentare l'epopea (falsa) della resistenza in Italia, con questi grandi eroi ( i partigiani) e i "cattivi" (i fascisti). La solita visione della storia travisata. D'altra parte i vincitori scrivono la storia. Molto meglio il libro dove Fenoglio descrive in modo molto chiaro la confusione presente in quel periodo in Italia e la scelta di alcuni giovani di aggregarsi ai gruppi partigiani quasi per "caso".Situazione pesantissima attraversata in quegli anni dall'Italia con una vera e propria guerra civile ma, che in realtà, si può definire in molti modi tranne che in modo eroico



Chriz, 18 anni, Ferrara.





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