E' vero che ognuno si pone in ottica differente a seconda delle sue esperienze ma è anche vero che in un periodo in cui in televisione non passa nulla che sia degno di chiamarsi cinema o che non sia già passato almeno una cinquantina di volte negli ultimi dieci anni. Fatto sta che "L'ultimo gigolò" mi ha emozionato, mi ha fatto ritornare la voglia di film, mi ha stuzzicato la mente, e mi ha anche divertito. Rivedere Mick Jagger dopo tanto tempo e ritrovare Angelika Houston in una particina che la riconferma comunque splendida in tutte le occasioni per non dimenticarmi delle interpretazioni principali di Garcia e Coubun che ho trovato completamente immersi nella parte con dei personaggi perfettamente cuciti sulla loro pelle mi è proprio piaciuto. Ne sono molto soddisfatta. Grazie all'amico (Gio') che me l'ha consigliato.
Margherita
Ma dai come fate a dire che è un brutto film! E' una storia d'amore bellissima! Voto 10 giusto per alzare la media, comunque il film merita un 7 pieno!
Il film ha sicuramente dei lati positivi,come ad esempio la
bella colonna sonora(quasi del tutto strumentale),ed il fatto di non essere un film noioso.
D'altro canto la sceneggiatura non è stata,a mio avviso,sfruttata al meglio.Ne esce fuori un film al quanto patinato,che non decolla mai e che,anzi,resta sempre sulla stessa scia:un film che potrebbe cambiare da un momento all'altro ma che deludentemente non lo farà mai.
Da salvare l'interpretazione di Andy Garcia e del grande James Coburn
Andy Garcia, scrittore apprezzato ma in bolletta, comincia a lavorare per l'agenzia di accompagnatori di Mick jagger. Il caso vuole che una delle signore da consolare sia anche la moglie del premio Pulitzer James Coburn. Fra i due scrittori nascerà una collaborazione per la stesura a quattro mani di un libro nel quale Garcia vede la fine dei propri guai e che invece si trasformerà in una trappola.
La regia convenzionale di Hickenlooper, che aveva collaborato all'interessante documentario di Sofia Coppola su Apocaliypse Now, illustra una storia che più scontata non si può. Non molto convincente Garcia, a tratti bravo ma tratti sopra le righe, innocuo Jagger, dignotoso Coburn.
Poteva essere, con diverso finale, un noir sufficiente ma l'happy end dà quel tocco conclusivo di banalità che fa franare irrimediabilmente il film.