Un film su un viaggio, un percorso interiore, la ricerca di un amore. Un'avventura che muta: la ricerca di un uomo diventa il combattere per una causa, il non accettare i soprusi, le ingiustizie, cercare la verità, fuori e dentro sé stessi. L'interprete femminile è l'eroina del film. Cate Blanchett non cede ai compromessi, combatte, soffre, forse per la prima volta si sente importante, utile, non per una sola persona, ma per una causa, un qualcosa di più grande. Non condivido la fine, penso: "chi mi ama mi segue...". Forse avrei detto il mio vero nome prima, al momento del saluto con il "partigiano", ma non tornare indietro...
La forza dei sentimenti! La capacità di amare, nonostante le avversità. Questa opinione la dedico alla persona che mi ha regalato il film: "è il fuoco che abbiamo dentro, la passinoe, il non conformarci al resto che ci circonda, che ci fa essere vivi, credi di più in te, l'amore può essere un bambino, un uomo, un ideale, una persona che ti sfiora dentro con lo sguardo e ti riscalda... Il coraggio delle nostre idee ci fa essere liberi di amare. Se non hai ancora trovato l'amore: cercalo; se pensi di averlo incontrato: vivilo!
Bellissima la fotografia, ci sono degli scorci mozza fiato.
La storia forse è un po deboluccia ma comunque lo ritengo un bel film. Bello soprattutto nelle caratterizzazioni di nazisti e dei loro ruffiani. Da vedere
Gillian Armstrong, regista australiana non nuova alle struggenti e drammatiche storie d’amore (basti pensare a “Fuga d'inverno” con la coppia Gibson/Keaton, “Oscar e Lucinda”, con Ralph Fiennes e Cate Blanchett e “Piccole donne” con Susan Sarandon e Wynona Ryder) racconta, in questo film che non è un film di guerra dal quale poichè le azioni belliche sono quasi completamente escluse, la storia del coraggio e della determinazione di una giovane donna che mette a rischio la propria vita per perseguire due scopi: mettere al servizio del proprio paese la conoscenza della lingua francese collaborando con la Resistenza e al tempo stesso ritrovare l’uomo che ama, disperso in azione.
Charlotte Gray è una delle tante eroine raccontate dal cinema ed ha il volto e l’anima di Cate Blanchett, giovane attrice australiana brava e versatile e protagonista di “The Gift”, “Un marito ideale” e della Trilogia de “Il Signore degli Anelli” ma soprattutto specializzata in ruoli ‘impegnati’, è stata infatti la protagonista della pellicola drammatica “Oscar e Lucinda” e del film-denuncia “Veronica Guerin” ma anche la straordinaria interprete del film storico “Elizabeth” (nomination all’oscar 1999 come migliore attrice protagonista) e soprattutto del film di Martin Scorsese “The aviator” per il quale ha ottenuto l’oscar 2005 come migliore attrice non protagonista per il suo azzeccatissimo ruolo di Katharine Hepburn.
Una curiosità: il film è tratto dal romanzo "La guerra di Charlotte" del 1999 scritto da Sebastian Faulks, libro che, fino ad oggi, ha venduto oltre mezzo milione di copie solo nel Regno Unito.
Charlotte Gray mi ha lasciato un pò di amaro in bocca, poteva essere realizzato meglio, con più profondità, è vero sappiamo tutti le atrocità commesse dai nazisti, ma un tocco leggermente più all'interno delle loro motivazioni io personalmente l'avrei gradito, giusto per farci capire ancora di più dell'assurdità di quella guerra e in generale di tutte le guerre.
Per il resto è un buon film, bella fotografia, belle scene di paesaggi davvero stupendi, una buona recitazione e una splendida Cate Blanchett che illumina letteralmente lo schermo.
Ripeto, dico solo che è più leggero di tanti altri film sulla guerra, ma si può vedere.
Un bel polpettone d'amore e guerra per le sere d'inverno in cui non si ha nulla da fare e si fatica a vedere bonolis. Ma cinematograficamente non dice nulla. Scontato. Moralmente corretto, ma prevedibile. Perfetto per gli adolescenti che hanno visto solo film sulla guerra fatta dai soldati, e non hanno pretese troppo artistiche.