Al pari de :Il buono, il brutto e il cattivo ed Amarcord, questo film si colloca, a mio avviso, in cima alla classifica cinematografica italiana e mondiale. Monicelli, insieme a Leone e Fellini, riesce ad unire comicità e dramma. La grande guerra inizia infatti in modo ironico e quasi burlesco con i due soldati scansafatiche (Sordi e Gasman) che le provano tutte pur di non fare il loro dovere. In seguito cala sempre più un velo di drammatica malinconia fino alla drammaticissima scena finale, dove, tra l'onore e la vita i due protagonisti scelgono l'onore, sacrificando la loro vita per una nazione che non li ricompenserà mai.
Gran bel film questa grande guerra, magistralmente raccontata da Monicelli, c'è tutta la nostra italia e noi italiani. Un film che passa dalla risata al dolore, dall'amore alla tristezza più profonda- La guerra raccontata nella assurdità di morti inutili, anche per un inutile telegramma. Un riscatto anche per i famosi disertori della prima guerra, disertori di una guerra che neanche sapevano a cosa servisse, che poi si rivelano eroi nonostante tutto.
Ma oltre a Gasman e Sordi, anche le altre figure sono di spessore, dal veneto al siciliano, dalla prostituta al tenente. Bello, merita un 8.
Che dire... quando il miglior regista italiano di tutti i tempi collabora con i 2 migliori attori italiani di tutti i tempi, c'è da domandarsi come possa essere il risultato? La grande guerra è un capolavoro che riesce ad intrecciare il comico e il tragico, il serio e il grottesco.
Riesce ha trasmettere la realtà della guerra senza dover ricorrere ai laghi di sangue e agli arti mutilati tanto cari a Hollywood e il conflitto interiore dei soldati impegnati in battaglia.
Ma come detto è anche un film comico che anche nel più tragico dei momenti riesce a strapparti qualche sorriso.
Da oscar il finale con il riscatto, che non ti aspetti, dei protagonisti che porta questa pellicola tra le migliori del nostro cinema e forse di quello mondiale.
Un film che destò polemiche alla sua uscita.
Dimostra la povertà, l'ignoranza e spesso la cialtroneria di alcuni personaggi inviati al fronte smontando una falsa riga patriottica. Interessante l'uso dei dialetti che sottolinea ancor meglio l'Italia rurale di quei tempi. Monicelli associa due cialtroni diversi, lo scontroso Milanese (Gassman) e il truffaldino Romano (Sordi) e riprende una guerra vista dagli occhi di due scansafatiche diversi nel carattere, ma simili nella sostanza, due lazzaroni poco idealisti ma di buon cuore entrambi. Alla fine nonostante tutto, l'arroganza e il disprezzo degli Austriaci farà scattare l'impeto d'orgoglio che gli costerà il prezzo più alto da pagare e si trarrà esempio da una grande lezione di storia; La guerra è fatta anche da tanti eroi "non ufficiali". Imperdibile film antibellico.