Quello che mi ha colpito di più in tutto il film o meglio nella prima parte è stata la bravura della piccola rosetta ossia larissa volpentesta il resto a parte i grandi maestri che ben conosciamo è pressochè monotono e privo di figure di spicco.
Ho avuto l'opportunità di vedere - e rivedere - il film
"Vipera" mandato in onda ad ora tarda su RaiTre.
Di Sergio Citti, il regista e cosceneggiatore insieme a
Vincenzo Cerami, ho visto altri film tra cui lo straordinario
"Il minestrone" (viaggio che mi ha ricordato anche un altro
film eccelso quale "Le avventure di Pinocchio").
Vipera è la storia di una figlia (11enne) e il padre (eccezionalmente
interpretato da un "carico" Harvey Keitel: una grande e "vera" faccia, delle grandi e "generose" mani e un attore
perfetto per un regista sincero quale Sergio Citti).
La storia della costanza, della sincerità e della forza che
ha il sentimento che corre tra padre e figlia.
Non dimenticherò mai le scene in cui il padre Leone mangia il
"minestrone" preparato dalla figlia.
Il padre la aiuta a sorridere nonostante gli abusi di una cultura
"classista" e lei sorregge il padre.
Non scorderò mai più la scena in cui la figlia si accorge
della morte del padre e piange mentre dei bambini la irridono per questo.
Non scorderò mai la scena quando il figlio appena nato viene
portato via da alcune balie di un "istituto" con il consenso
della "vipera".
Non scorderò mai la scena in cui torna in istituto e da dietro un vetro tanti bambini "orfanizzati" si aggrappano a quel vetro.
Credo che sia un film che debba essere proiettato nei Tribunali dei Minori e negli studi legali di "certe"
avvocatesse familiariste ... ogni giorno.
Anche se difficilmente comprenderanno il film come non
riescono a capire i danni che provocano allontanando i figli
a genitori e "sadicamente" sottovalutando la grande importanza che ha la figura di un padre (come una madre) per una/un figlia/o immotivatamente allontanati per prassi, nelle cause di affido e separazione, da un genitore.
Forse è questo il motivo per cui un capolavoro del genere
(diretto da un certo Sergio Citti) è stato nascosto?
Un film straordinario, interpretato magistralmente da tutti quanti gli attori, a partire dai più noti Keitel e Giannini a quanti si sono visti per la prima volta sul grande schermo. Si tratta di una struggente storia ambientata nell'Italia post fascista (precisamente in Sicilia), che vede protagonisti il maniscalco Leone, abbandonato dalla moglie "vipera", e la sua piccola figlia Rosetta.Il rapporto fra padre e figlia è stupendo e nonostante le difficoltà siano tante il buon Leone tenta di offrire alla sua bambina il meglio che può, fino a quando non giunge la morte di lui a separarli. Il fulcro della storia è senz'altro il sentimento della maternità, tangibile soprattutto in alcune sequenze, ad esempio nella scena in cui Rosetta, cresciuta, assiste alla processione della Madonna e l'immagine si fissa sul sul seno scoperto della statua della Vergine al quale è attaccato il bambin Gesù. Ripetutamente, poi, si vive il dramma della sottrazione dei figli ai genitori, le cui traumatiche conseguenze sono pure evidenti. Lo stile della direzione è quello proprio del grande Citti, anche se in alcuni momenti del film, a mio modo di vedere, si notano delle sfumature tornatoriane, ma questo non fa altro che arricchire l'opera. Belle anche le musiche di Nicola Piovani. Una pellicola che sicuramente vale la pena di aggiungere alla collezione se si è tanto fortunati da trovarne una copia.
Parte del film e' stato girato nel mio paese natio
(Castiglione di sicilia.
Uomini come la parte che ha recitato Giancarlo Giannini ne ricordo qualcuno, percio c'e' tanta realta'.
Rosetta e' stata magnifica come tutto il resto del film.
Grazie a Sergio Citti.